Vitigni rossi

Il termine vitigno è uno dei più ricorrenti nel settore dell’enologia. Un vino infatti ha le caratteristiche che lo contraddistinguono per la presenza di determinati vitigni nella sua composizione. Un vino nasce dalla spremitura di uve provenienti da un vitigno in particolare oppure da un concentrato di più vitigni. Per vitigno si intende una specifica varietà di vite distinguibile dalle altre per le precise caratteristiche che imprime ai vini da essa derivati. Generalmente i vitigni vengono coltivati principalmente per la produzione del vino e non per essere consumati come genere alimentare. Esistono numerosi vitigni ognuno con la propria conformazione: la tipologia delle uve, la forma del grappolo, il tipo di foglie e i colori dei chicchi. Tutti questi fattori sono studiati e osservati dall’ampelografia grazie alla quale, oggi, siamo a conoscenza delle diverse tipologie di vite esistenti. Nel mondo i vitigni rossi sono considerati di grande pregio soprattutto quelli provenienti dall’Europa e in particolare da paesi come la Francia e l’Italia. Dai vitigni rossi nascono i più raffinati vini italiani, ... continua

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      Nel nostro paese sono presenti le più interessanti tipologie di vitigni provenienti dai paesi di maggiore interesse vinicolo. L’Italia, però, deve la sua fama mondiale soprattutto per la più alta presenza di vitigni autoctoni, ovvero tipici di questa terra e non importati da altri paesi. Tra i vitigni rossi alloctoni, ovvero stranieri, più presenti sul territorio italiano ricordiamo il Merlot, il Pinot noir, il Cabernet-Sauvignon, il Cabernet franc, il Syrah e lo Zinfandel. Questi e tanti altri vitigni tipicamente italiani sono coltivati in tutte le regioni italiane, con una più rilevante concentrazione in alcuni territori piuttosto che in altri. Tra i vitigni rossi di origine italiana figurano il Sangiovese, la Barbera, il Montepulciano, il Nebbiolo, il Bombino, il Gaglioppo, il Nero d’Avola e tanti altri.

      Tra i più diffusi vitigni a bacca rossa non si può non parlare del Sangiovese che sta alla base di tantissimi rossi prodotti in Italia. Il Sangiovese è coltivato soprattutto in Emilia Romagna e in Toscana ma troviamo coltivazioni di questo prestigioso vitigno anche in alcune regioni del sud come la Campania. Con le uve del Sangiovese vengono prodotti alcuni dei vini italiani più conosciuti del mondo tra cui il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, il Sangiovese di Romagna e tanti altri. In realtà, ciò che generalmente conosciamo come Sangiovese non è sempre lo stesso vitigno. Sotto lo stesso nome possono essere distinte diverse tipologie che fanno capo alla stessa famiglia. In Toscana, infatti si distinguono due versioni dello stesso vitigno: il Sangiovese Grosso con cui viene prodotto il Brunello e il Prugnolo Gentile da cui nasce il Nobile di Montepulciano e ancora il Sangiovese Piccolo. Per la diversità della qualità delle uve denominate Sangiovese non si può fare una generale presentazione delle caratteristiche dei vini che nascono da questi vitigni. Si può però notare il tutte le varianti un alto livello tannico e acido. Negli ultimi anni il Sangiovese si è diffuso anche in America, in California, dove è ottima la produzione di vino.

      La Barbera è il vitigno a bacca rossa più diffuso del Piemonte, precisamente nell’are di Asti e dell’Oltrepò Pavese. È possibile individuare alcune principali varianti: la Barbera di Asti, la Barbera d’ Alba e quella di Montefferato. Tra queste tipologie le maggiori differenze derivano soprattutto da diverse composizioni territoriali che si riflettono sulle caratteristiche del vino. Il vino ottenuto dalla spremitura delle uve dell’omonimo vitigno hanno un carattere giovane e tannico. Da questa specie autoctona sono nate due DOCG: Barbera d'Asti e Barbera del Monferrato Superiore e cinque DOC: la Barbera di Monferrato, la Barbera d’Alba,il Piemonte, la Coste del sesia e il Pinerolese.

      Il Montepulciano è un vitigno autoctono dell’Abruzzo anche se è estremamente diffuso in molte regioni del sud come la Puglia e l’Umbria. Il Montepulciano presenta un grappolo a forma piramidale, alato, di grandezza non eccessivamente grande; i suoi tempi di maturazione sono alquanto lenti in quanto la completa maturazione dei frutti avviene verso ottobre. Va precisato che tra il Nobile di Montepulciano e l’omonimo vitigno non vi è alcuna relazione, dato che il vino originario della Toscana presenta nella sua composizione una variante del Sangiovese.

      Se si volesse scorrere l’elenco dei più importanti vitigni a bacca rossa nostrani non si finirebbe più di elencarli, ma non si può parlare dei vitigni autoctoni rossi senza almeno fare un accenno al Nebbiolo originario del Piemonte, assieme alla Barbera tra le specie più importanti della regione. Il Lambrusco, diffusissimo in Emilia Romagna, dal carattere inconfondibile dato che dalle spremitura di queste particolari uve nascono i più famosi vini rossi frizzanti italiani. E ancora al sud incontriamo l’Aglianico originario della Campania e il Nero D’Avola di origine siciliana. La maggior parte dei vitigni presente dell’Italia Meridionale hanno una provenienza greca, che risale appunto all’epoca in cui questa importante civiltà fece del mezzogiorno una delle sue maggiori colonie.