Vini bianchi più bevuti

Il vino è tra le bevande più bevute e apprezzate al mondo. Potrebbe sembrare esagerato, ma chi ama il vino e ne conosce tutti i segreti, sarà d’accordo nel pensare che il termine bevanda, in questo caso, non è il più adatto. Il vino non è semplicemente un liquido dal sapore gradevole, ma un vero e proprio stile di vita. Il bello di questo prodotto è che non bisogna essere degli esperti conoscitori della materia per poterne apprezzare il gusto e i benefici. Ciò non toglie, però, che essere informati su ciò che si beve, sulla sua lavorazione, sulle caratteristiche e sul luogo di provenienza non potrà che amplificarne il piacere. In generale, il vino viene classificato in due grandi categorie: i vini bianchi e i vini rossi. Se i vini rossi sono da tempo riconosciuti e stimati da tutto il mondo, non sempre così è stato per quelli bianchi. Il vino bianco era, ... continua

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        prosegui ... , infatti, considerato fino a pochi decenni fa un vino di qualità inferiore rispetto a quello rosso. Oggi è stato rivalutato ed è, anzi diventato estremamente apprezzato alla pari di quello rosso. Il bianco è un vino di colore chiaro, che va dai toni del giallo dorato al giallo paglierino. Generalmente accompagna piatti di pesce e di carne bianca e va servito a temperature basse rispetto al rosso e al rosato, siamo intorno agli 8° fino ai 14°. Il vino bianco in Italia è molto apprezzato. Ogni regione ha delle particolari preferenze tanto che si potrebbe redigere una sorta di classifica o di lista dei vini più bevuti nel nostro paese, senza per questo mettere delle barriere, dei limiti o diffondere dei dati assoluti. Se tendenzialmente un vino è apprezzato soprattutto in un posto, ciò non vuol dire che non possa essere lo stesso in un altro luogo. Anzi, questo articolo si occuperà, per l’appunto, di rintracciare quali sono i gusti degli italiani in merito ai vini bianchi. Il bianco più apprezzato in assoluto nel nostro paese è il Prosecco, che si aggiudica dunque, il primo posto di questa classifica virtuale. Il Prosecco, o meglio, il Conegliano Vadobbiadene Prosecco DOCG oltre ad essere il vino bianco più bevuto in Italia è anche uno dei più conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Esso è prodotto nel Veneto, precisamente, in un’area che comprende circa una ventina di comuni situati a nord di Treviso, in quell’area che va da Conegliano a Vadobbiadene, da cui appunto prende il nome. Oltre al Conegliano Vadobbiadene, esistono altre due qualità di Prosecco, il Prosecco Superiore di Cartizze e il Rive. Esso, come ogni vino, ha delle caratteristiche specifiche che gli consentono di essere subito riconosciuto e scelto proprio in quanto rappresentante di quelle precise qualità. Il Conegliano Vadobbiadene viene prodotto solo ed esclusivamente con uva coltivata all’interno dei comuni precedentemente citati, in vigneti ben esposti alla luce del sole. È necessario che siano rispettate delle precise percentuali che consistono nella presenza di almeno 85% di uva di Glera. Per completare il restante 15 % con diverse altre qualità d’uva come la Bianchetta trevigiana, la Perera, la Verdiso ed altre ancora. A queste possono essere anche associate le uve Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco, Pinot grigio purchè le quantità utilizzate rientrino in quel 15 %, infatti è assolutamente indispensabile che gran parte dell’uva utilizzata sia di Glera. Il Prosecco può essere prodotto sotto tre forme: spumante, frizzante e tranquillo. Delle tre la più apprezzata è senza dubbio lo spumante che a seconda del grado zuccherino può essere un Brut, un Dry o Extra-Dry. Per quanto riguarda il Superiore di Cartizze, esso è prodotto solo come Spumante Dry. Ognuna di queste versioni presenta delle caratteristiche differenti che lo rendono indicato a degli specifici abbinamenti a tavola. In generale, il prosecco è il tipico aperitivo che gli italiani consumano durante l’happy-hour. Gli esperti però consigliano di abbinare il brut agli antipasti a base di verdure o di mare, pesce e risotti. Il dry sembra essere più indicato per concludere il pranzo con un buon dolce, accompagnato appunto da un prosecco dry e infine l’extra-dry viene servito con carni bianche, minestre di legumi e alcuni formaggi.Oltre al Prosecco, un altro grande vino bianco estremamente apprezzato in Italia è lo Chardonnay. Lo Chardonnay non nasce in Italia, bensì nella Francia continentale, precisamente a Chardonnay, città della Borgogna da cui prende il nome. Esso è un vino elegante, di gran classe ma allo stesso tempo non impegnativo, dato che da vari anni è entrato anch’esso nella sfera dei vini da happy-hour. Le origini dell’omonimo vitigno non sono ben conosciute e sussistono differenti teorie in merito. Alcuni credono che abbia origini mediorientali, altri, invece, che sia un incrocio spontaneo con un vitigno dell’Illiria. Fatto sta che dalla Borgogna si è diffuso in tutto il mondo: in Francia è coltivato praticamente in tutte le regioni, anche l’Italia vanta un’ampia produzione di questo vino, soprattutto in Trentino, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Lo Chardonnay è arrivato fino al Cile, l’Australia, la California e il Sud Africa. Una diffusione così massiccia dimostra quanto questo vitigno si adatti bene a diversi tipi di clima purchè siano relativamente caldi, è, invece, molto meno resistente alle basse temperature tanto che è molto sensibile alle gelate e ciò implica delle rigorose cure. Il vitigno in questione presenta delle foglie rotonde e non troppo grandi così come gli acini di colore giallo dorato e di medie dimensioni. Si tratta, come abbiamo visto, di una pianta coltivata soprattutto in aree collinari con clima temperato. Le caratteristiche organolettiche evidenziano l’unicità di questo vino, che tra l’atro, è utilizzato come base per la produzione di molti tra i migliori spumanti. Il suo colore è il giallo paglierino ed è caratterizzato da una profumazione molto delicata che ricorda la frutta esotica, in particolare l’ananas, anche se dopo qualche anno di invecchiamento è possibile percepire delle tracce di frutta secca. La temperatura ideale di servizio non deve essere superiore ai 10°, altrimenti perderebbe tutto il suo gusto e la sua unicità. Lo chardonnay si abbina egregiamente con diversi tipi di portate: dagli ortaggi alle verdure al pollo, ma l’abbinamento per eccellenza di questo vino è col pesce che siano primi o secondi. Qualcuno, addirittura, lo serve per tutta la durata del pranzo. Uno Chardonnay abbastanza maturo è ottimo come aperitivo.Se prosecco e Chardonnay sono in assoluto i vini più bevuti in Italia, la lista non è ancora terminata. Altri importanti prodotti nascono dalla nostra terra e deliziano i nostri palati e seppure molti di questi non hanno una portata nazionale come quelli appena citati, si tratta comunque di vini di grande qualità e gusto. Estremamente apprezzati sono i vini del Friuli e del Trentino, ma non meno importanti sono quelli del sud Italia. Anzi si può affermare tranquillamente che negli ultimi anni i vini del sud, in particolare di regioni come la Campania, la Calabria e la Sicilia stanno diventando molto competitivi addirittura in ambito internazionale. Facendo una rapida panoramica tra i vini bianchi più bevuti in Italia, oltre ai classici Prosecco e Chardonnay, si possono citare ancora due vitigni originari della Germania, il pinot bianco e grigio. Questi due vini sono stati a lungo confusi con lo Chardonnay, tanto che sulle etichette delle bottiglie erano riportati i due nomi legati da un trattino. Il Pinot bianco è un vitigno che ben si è adattato ai terreni italiani soprattutto a quelli del Friuli, Lombardia e Trentino. Il pinot Grigio è un’uva dal caratteristico colore ramato così come il vino che ne deriva a patto che sia vinificato con le bucce. È estremamente diffuso in Friuli ma si ottengono delle buone produzioni anche in Toscana. Per quanto riguarda i vitigni autoctoni non si può non fare un minimo accenno al Tocai friuliano, prodotto appunto nel Friuli. Spostandoci nell’Italia del nord-ovest, precisamente nella zona di Brescia, viene prodotto il Franciacorta DOCG, un vino tendenzialmente di colore paglierino con riflessi verdognoli, dal sapore secco e dall’odore fruttato. La franciacorta è una delle maggiori produttrici di spumanti italiani. In Veneto, oltre al già citato Prosecco, particolarmente importante è il Soave Doc, uno dei vini bianchi più apprezzati dagli italiani. Esso è prodotto nella zona della provincia di Verona. Nel centro, in particolare nell’Umbria è estremamente apprezzato il Grechetto, le cui origini risalgono alla Grecia, da cui proviene il nome. Recenti studi hanno dimostrato che molte varianti che si soleva associare al Grechetto in realtà hanno caratteristiche così differenti che si ritiene non si tratti dello stesso vitigno. In Abruzzo troviamo un vino tradizionale, il celebre Trebbiano, prodotto dalle provincie comprese tra L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo. Anche il vino Controguerra bianco DOC è un vino altamente apprezzato dagli italiani. Esso è prodotto in versione ferma o frizzante. Con l’aggiunta di uva Chardonnay si ottiene un ottimo spumante. Al sud vi è un vero e proprio trionfo di vini che rimandano ai sapori e agli odori dell’antica Grecia. La Campania si afferma come una delle più grandi produttrici di vino tra le regioni dell’Italia Meridionale. Tre sono i vitigni di grande rilevanza nazionale nonché internazionale: la Falanghina, il Greco di tufo e il Fiano di Avellino DOCG. Passando per la Calabria, non si può non citare il Mantonico. Questo veloce viaggio alla scoperta dei bianchi più bevuti in Italia può concludersi con la regione posta più a sud dello stivale: la Sicilia, che oltre ad essere una delle massime produttrici di Chardonnay tra le regioni italiane si sta anche affermando come un eccellente esempio in fatto di coltivazione di vitigni autoctoni. Il vino bianco siciliano di maggiore rilievo è, senza dubbio, il Moscato di Pantelleria, prodotto in provincia di Trapani con uva Zibibbo dal sapore caratteristico di moscato. Vermentino toscana
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