Vino rosso pugliese

Aleatico di Puglia, Alezio Rosso, Castel del Monte, Gioia del Colle, Rosso Barletta, Squinziano e ancora Galatina bianco, Leverano, Ostuni, Moscato di Trani, questi sono solo alcuni dei prodotti vinicoli che nascono da questa florida terra, la Puglia. La Puglia è la regione italiana con la più alta percentuale di produzione enologica. Il suo territorio è così fertile e il clima è così favorevole che nella regione sono presenti diversi tipi di coltivazioni tra cui quella dell’olivo e della vite. La tradizione vitivinicole della Puglia è molto antica. Essa era parte di quella splendida regione chiamata dai greci Magna Grecia e fu proprio questa popolazione a stimolare e ad avviare la coltivazione mirata ed intensiva della vite. In realtà fino a qualche decennio fa la produzione di vino pugliese era davvero molto elevata, ma a questa grande quantità di vino non corrispondeva un’altrettante alta qualità. Tanto che i prodotti vinicoli pugliesi erano utilizzati soprattutto come arricchimento di quei vini che avevano un tasso alcolico alquanto basso. Oggi la situazione sembra essere radicalmente cambiato. I produttori di vino della bellissima Puglia si sono resi conto che il loro patrimonio è troppo prezioso per essere sprecato così e quindi è cominciata una nuova “politica produttiva” grazie alla quale si mira a rispettare determinati standard produttivi e di lavorazione che consentono di produrre quantitativamente meno ma con una maggiore qualità.

Uno dei motivi per cui la regione presenta un numero così alto di vino è dato probabilmente dalla varietà dei paesaggi che la caratterizzano. Ogni territorio con le sue caratteristiche contribuisce a conferire un segno distintivo al vino prodotto in ogni specifica zona. Così i vini prodotti nelle maggiori aree vitivinicole pugliesi risentono della morfologia del territorio da cui le uve provengono. Tra le maggiori aree in cui si produco gli ottimi vini pugliesi si possono individuare la Daunia, ... continua


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        Una così alta produzione di vino deve necessariamente basarsi su una grande varietà di vitigni da cui nascono le combinazioni giuste per vini di gusto e prelibatezza. Tra i maggiori vitigni della regione a bacca rossa e bianca vengono coltivati gli autoctoni Bombino, Moscato Reale e Fiano e gli stranieri Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon per quanto riguarda quelli a bacca bianca. I vitigni autoctoni a bacca rossa più diffuso nel territorio pugliese sono il Primitivo di Manduria, il Negramaro, l’Aglianico, il Montepulciano, il Sangiovese, mentre tra gli stranieri figurano il Pinot nero, la Malvasia Nera, l’Uva di Troia e molte altre importanti specie. La Puglia presenta uno dei più alti numeri di vini a marchio DOC, ben 25 anche se nessun prodotto ancora ha ricevuto la DOCG.

        Tra i vini rossi a marchio DOC si potrebbero citare tante denominazioni a testimonianza della grande quantità di vini che affollano le fila dei rossi pugliesi. Tra questi come non nominare l’Aleatico di Puglia, il Brindisi, il Castel del Monte, il Galatina, il Gioia del Colle, il Nardò, il primitivo di Manduria, il rosso Barletta e molti altri. L’Aleatico di Puglia è prodotto generalmente in tutta la regione anche se l’area di Foggia è particolarmente specializzata nella produzione di questo vino. Si tratta di uno dei rossi più importanti della regione che viene prodotto nelle varianti di Dolce, Liquoroso, Riserva e Liquoroso Riserva. Esso viene prodotto dalla spremitura di uve provenienti dal vitigno omonimo con l’aggiunta eventuale di altre uve e bacca rossa come quelle dei vitigni Negroamaro, Malvasia Nera o Primitivo. La versione Riserva necessita di un lungo periodo d’invecchiamento che va da un minimo di tre anni ad un massimo di dieci. Il Brindisi rosso è un vino prodotto nell’omonimo comune e nell’area i cui limiti sono stati imposti dal disciplinare di protezione. Questo vino rosso è prodotto nella versione “base” e Riserva. Questo vino ha un’origine molto lontana, sembra infatti che fosse uno dei prodotti pugliesi più graditi da Greci e Romani. Esso nasce dalla spremitura dei vitigni Negroamaro in prevalenza anche se il disciplinare prevede l’eventuale aggiunta di uno di questi vitigni: Malvasia Nera di Brindisi, Sussamaniello, Montepulciano o Sangiovese. Il Riserva per poter arrivare al massimo della sua essenza deve poter maturare in botti di legno fino ad un massimo di 7 anni. Poi ancora il Castel del Monte è un’altra prestigiosa DOC della regione. Esso è prodotto nella zona di Bari in diverse sottodenominazioni indicate con il nome del vitigni prevalente nella composizione. Il Galatina, il Nardò e il Laverano, invece provengono dalla città di Lecce, il Lizzano da Taranto. Questi sono soltanto alcuni dei migliori vini rossi pugliesi. L’elenco è lungo ed interessante e dimostra quanto questa terra sia ricca di risorse. Finalmente oggi anche i produttori e i contadini locali se ne sono resi conto e grazie ad al loro duro lavoro si è optato per la produzione di prodotti di alta qualità che possano rappresentare la Puglia nel mondo.

        Tra i vini rossi a marchio DOC si potrebbero citare tante denominazioni a testimonianza della grande quantità di vini che affollano le fila dei rossi pugliesi. Tra questi come non nominare l’Aleatico di Puglia, il Brindisi, il Castel del Monte, il Galatina, il Gioia del Colle, il Nardò, il primitivo di Manduria, il rosso Barletta e molti altri. L’Aleatico di Puglia è prodotto generalmente in tutta la regione anche se l’area di Foggia è particolarmente specializzata nella produzione di questo vino. Si tratta di uno dei rossi più importanti della regione che viene prodotto nelle varianti di Dolce, Liquoroso, Riserva e Liquoroso Riserva. Esso viene prodotto dalla spremitura di uve provenienti dal vitigno omonimo con l’aggiunta eventuale di altre uve e bacca rossa come quelle dei vitigni Negroamaro, Malvasia Nera o Primitivo. La versione Riserva necessita di un lungo periodo d’invecchiamento che va da un minimo di tre anni ad un massimo di dieci. Il Brindisi rosso è un vino prodotto nell’omonimo comune e nell’area i cui limiti sono stati imposti dal disciplinare di protezione. Questo vino rosso è prodotto nella versione “base” e Riserva. Questo vino ha un’origine molto lontana, sembra infatti che fosse uno dei prodotti pugliesi più graditi da Greci e Romani. Esso nasce dalla spremitura dei vitigni Negroamaro in prevalenza anche se il disciplinare prevede l’eventuale aggiunta di uno di questi vitigni: Malvasia Nera di Brindisi, Sussamaniello, Montepulciano o Sangiovese. Il Riserva per poter arrivare al massimo della sua essenza deve poter maturare in botti di legno fino ad un massimo di 7 anni. Poi ancora il Castel del Monte è un’altra prestigiosa DOC della regione. Esso è prodotto nella zona di Bari in diverse sottodenominazioni indicate con il nome del vitigni prevalente nella composizione. Il Galatina, il Nardò e il Laverano, invece provengono dalla città di Lecce, il Lizzano da Taranto. Questi sono soltanto alcuni dei migliori vini rossi pugliesi. L’elenco è lungo ed interessante e dimostra quanto questa terra sia ricca di risorse. Finalmente oggi anche i produttori e i contadini locali se ne sono resi conto e grazie ad al loro duro lavoro si è optato per la produzione di prodotti di alta qualità che possano rappresentare la Puglia nel mondo.