Vino bianco pugliese

Molto probabilmente l’arte del vino è stata portate in terra pugliese dai greci. Fu questo popolo innovatore e prolifico ad iniziare gli abitanti della Puglia alla coltivazione della vite e alla conseguente produzione di vino. Tutto ciò è stato chiaramente possibile perché questa terra, per la conformazione del suo territorio e per la strategica posizione geografica che fa si che possa godere di un ottimo clima, possiede tutte le carte in regola per regalare degli ottimi vini. E i greci lo avevano subito intuito. Negli ultimi anni sono nati consorzi, aziende e imprese tutte volte a portare all’eccellenza i vini pugliesi, per far si che possano essere riconosciuti in tutto il mondo. La puglia è un territorio che possiede in sé tutte le tipologie possibili di paesaggio: dalla costa alta e rocciosa come il Gargano a basse e sabbiose come il Golfo di Taranto, ... continua

Articoli su : Vino bianco pugliese


ordina per:  pertinenza   alfabetico   data  
      ordina per:  pertinenza   alfabetico   data  
        prosegui ... , da pianure come il Tavoliere a d altopiani calcarei come le Murge.

        La Puglia è terra di importanti vini rossi, ma anche interessanti vini bianchi. Essi traggono origine da vitigni autoctoni e alloctoni. Al Primitivo di Mandruria e al Negro Amaro, i due principali vitigni a bacca nera autoctoni, si possono aggiungere altri vitigni di diversa provenienza come l’Aglianico, il Montepulciano, il Sangiovese, il Pinot nero, la Malvasia Nera, l’Uva di Troia ed altri ancora. Tra i vitigni a bacca bianca, invece, si possono menzionare il Bombino, lo Chardonnay, il Moscato Reale, il Fiano, il Sauvignon, il Pinot Bianco e tanti altri. La regione presente un ingente numero di vini a marchio DOC, un discreto numero di IGT, ma ancora nessuna DOCG.

        La Puglia offre un paesaggio invidiabile: arido e selvaggio in alcuni punti, rigoglioso e verde in altri. Un paesaggio così vario condiziona inevitabilmente anche la composizione, la struttura e il gusto dei vini che derivano dai frutti di queste terre. Questo non può che giovare al bagaglio viticolo pugliese che può vantare vini dalle caratteristiche più varie. Per poter fare un percorso alla scoperta dei rossi, ma soprattutto dei bianchi pugliesi, essendo questa sezione dedicata ai vini bianchi, è necessario individuare le aree viticole più importanti della regione. Se ne possono rintracciare circa cinque: Daunia, Murge, Messapia, Valle d’Itria e Salento.

        Una delle prime zone enologiche si è possibile incontrare in Puglia è la Daunia nel nord della regione. Il territorio in questione prende il suo nome dal re Greco Dauno e comprende le aree del Gargano, dell’Appennino Dauno e del Tavoliere delle Puglie. In questa zona i vitigni a bacca bianca più diffusi sono il Bombino bianco, mentre queli a bacca nera sono il Montepulciano d’Abruzzo e il Nero di Troia con i più rari Somarello e Tuccanese.

        In questo territorio i vini bianchi a marchio DOC sono il San Severo DOC, il Cacc'e mmitte di Lucera Doc, mentre per quanto riguarda i rossi l’Aleatico di Puglia Doc.

        Il San Severo DOC è prodotto nell’area del comune di S. Severo, Torremaggiore e alcune zone dei comuni di Apricena, Lucera. Questo vino ha ricevuto la DOC molti anni fa, nel 1968 ed è disponibile della versione di Rosso, Rosato e Bianco. Quello bianco è prodotto attraverso la spremitura di uve provenienti dai vitigni Bombino Bianco, Trebbiano toscano, Malvasia bianca e Verdeca. È un vino dal colore giallo paglierino, un odore gradevole e un sapore fresco. Esso accompagna in maniera eccellente pesce, frutti di mare e ortaggi, può essere anche servito come ottimo aperitivo.

        Il Cacc'e mmitte di Lucera Doc viene prodotto principalmente dei comuni di Lucera, da cui prende il nome, Troia e Biccari, alle pendici dell’Appennino Dauno. Si tratta di un vino rosso che assieme all’Aleatico di Puglia Doc rappresenta i due maggiori vini ottenuti da vitigni a bacca nera della Daunia.

        Le Murge sono la zona più affascinante della Puglia, caratterizzata da un paesaggio vario ed unico. In quest’area così particolare della Puglia troviamo alcune delle principali DOC della regione. L’alta Murgia è ricco di vegetazione, perlopiù pinete. È in queste terre che si estendono i vitigni Nero di Troia così come quelli a bacca bianca Bombino e Aglianico.

        Nella Murgia Adriatica invece nasce il Moscato di Trani, mentre nella Bassa Murgia troviamo il Gioia del Colle DOC.

        Il Castel del Monte DOC Bianco ha ricevuto il riconoscimento DOC nel 1971 e da quel momento la composizione di questo vino e le aree di produzione dello stesso, nonché di coltivazione dei vitigni da cui deriva sono posti sotto l’autorizzazione e il controllo del disciplinare di protezione. Questo vino nasce dall’impiego di diversi vitigni coltivati nelle zone comprese tra Minervino Murge, Andria, Terlizzi ed altri. Ne esistono di diverse variante oltre alle tradizionali bianco, rosso e rosè. Alcuni di questi sono, ad esempio, lo Chardonnay, l’Aglianico, il Pinot Bianco e così via. Il Bianco è costituito da uve provenienti dal vitigno Chardonnay o Pampanuto con l’aggiunta di altre uve bianche autorizzate dal disciplinare. Il colore è di un paglierino piò o meno carico, l’odore è vinoso e delicato, mentre il sapore è fresco.

        Come lo denuncia il nome stesso, il Moscato di Trani è prodotto nel comune di Trani e di altri comuni limitrofi autorizzati dal disciplinare di protezione. Anche questo vino ha ricevuto il marchio DOC, addirittura nel 1974. Essendo un moscato, si tratta di un vino dal gusto dolce ottimo se servito in accompagnamento a dolci e dessert o frutta. Il Moscato di Trani nasce da una lavorazione molto complessa che passa per il naturale appassimento delle uve del vitigno Moscato Bianco a cui possono essere aggiunte altre uve a bacca bianca. Il moscato è disponibile in due tipologie: liquoroso e dolce.

        Il Gravina DOC è prodotto principalmente nel comune di Gravina di Puglia attraverso la lavorazione di unve dei vitigni Malvasia del Chianti e in aggiunta Greco di Tufo e Bianco d’Alessano, secondo le percentuali imposte dal disciplinare. Si presenta nel calice con un colore giallo paglierino che va nel verde, odore vivace e sapore secco o amabile. Il Gravina secco si sposa egregiamente con frutti di mare, crostacei, minestre e formaggi, mentre lo spumante è servito soprattutto come aperitivo.

        Gioia del Colle DOC viene chiaramente prodotto nell’omonimo comune, unito alle zone di Acquaviva, Casamassima, Rustigliano e molti altri definiti dal disciplinare. Esso ha ricevuto la DOC nel 1987 e viene prodotto in 5 tipologie

        Questo vino, la cui DOC è stata istituita con un D.P.R. del 11 maggio 1987 , viene prodotto nel comune di Gioia del Colle, una cittadina in provincia di Bari e in una vasta area situata attorno e che comprende altri comuni della parte centrale della provincia (Adelfia, Acquaviva delle Fonti, Putignano, Castellana, Conversano, Casamassima, Cassano Murge, Noci, Grumo Appula, Rutigliano, Sammichele, Santeramo Turi e Sannicandro). Se ne producono 5 tipi: primitivo, bianco, rosso, rosato e Aleatico.

        Messapia significa “Terra tra due mari”, si tratta di una delle zone più fertili e ricche di vegetazione della Puglia. Questi territori vantano un’estesa superficie vitata in cui il maggiore vitigno coltivato è il Primitio, base di numerosi vini rossi. Il principale vino prodotto da questo vitigno a bacca nera è il Primitivo di Manduria DOC.

        La Valle d’Itria con i suoi trulli non può che incantare chiunque arrivi a visitare questa terra. Anche qui le DOC di grandi interesse non mancano, soprattutto per quanto riguarda i vini bianchi. Tra questi il Locorotondo Doc e Martina Doc. oltre a questi due ottimi vini bianchi, nella zona di Ostuni nasce l’omonimo vino rosso Ostuni DOC.

        La Martina o la Martina Franca deve il suo nome al comune dove viene prodotto, si tratta del comune di Martina Franca, unito a quello di Alberobello e Ostuni. Questo vino bianco ha ricevuto il marchio DOc nel 1969 ed è prodotto anche nella tipologia di spumante. Esso nasce dalla lavorazione di diversi vitigni a bacca bianca tra cui il principale è il Verdeca, a cui viene eventualmente aggiunto Bianco d’ Alessano e sono ancora autorizzati dal disciplinare i vitigni Fiano, Bombino e Malvasia Toscana. Le caratteristiche organolettiche di questo vino sono inconfondibili: colore paglierino che sfuma nel verde, odoro delicato e gradevole e sapore asciutto. L’accostamento migliore è con portate di pesce o formaggi leggeri.

        Il Locorotondo viene prodotto nei comuni di Cisternino, Locorotondo, da cui il vino prende il nome, e Fasano. Anche in questo vino il vitigni principale è il Verdeca con l’aggiunta di altri vitigni a bacca bianca non aromatici. È importante servire questo bianco ad una temperatura di massimo 10° per evitare che un’alta temperatura ne possa turbare il sapore.

        Una delle mete più suggestive della Puglia, dal punto di vista vinicolo è la patria di uno dei più tipici vitigni pugliesi. Si tratta del Negro amaro un vitigno a bacca nera, coltivato quasi solo ed esclusivamente in Puglia. Un tempo era prodotto in purezza generando un vino estremamente corposo, rosso con riflessi viola, oggi è sempre più usato come base di numerosi rossi pugliesi.

        La puglia è una terra davvero ricca di vitigni da cui nascono vini dalle proprietà uniche, tanto da identificare immediatamente la terra da cui essi provengono. In questa regione sono nata da diversi decenni, ma continuano ad essere fondate, numerose cantine e aziende vinicole. Alcune delle quali sono la Cantina del Locorotondo in provincia di Bari, specializzata nella produzione del vino che da il nome all’azienda. Ancora le Cantine del Colle a Santeramo in Colle, le Tenute Mater Domini nella provincia di Taranto, la Pietraventosa a Bari e tante altre. All’interno di queste aziende è possibile fare dei percorsi di degustazione, acquistare i prodotti presenti all’interno di esso e in alcuni casi vengono effettuate anche delle gite enologiche alla scoperta dei paesaggi vinicoli della regione.