Aleatico

Il vitigno

L'Aleatico è un vitigno a bacca rossa italiano che si distingue per un accentuato aroma di Muscat, di cui forse è una mutazione in rosso della varietà più nota, il Muscat Blanc à Petits Grains. Pier de Crescenzi la indicava con il nome di Livatica, mentre oggi viene chiamata anche Leatico o Agliano. Anche se in diminuzione, è ancora coltivata in Toscana, dove fornisce vini bizzarri ma molto aromatici come quello di Avignonesi in piena Maremma. Dall'Aleatico si produce anche uno dei pochi rossi dell'Isola d'Elba, in tipologia dolce. La si trova anche in Puglia e nel Lazio, mentre al di fuori del nostro paese viene coltivata in Corsica, in Asia Centrale e in alcune repubbliche della ex Unione Sovietica, sempre per la produzione di rossi dolci, come in Uzbekistan e in Kazakistan. Nel nostro paese sembra in via d'estinzione. La sua origine più probabile è da attribuirsi all'epoca antica, con la colonizzazione greca del VII secolo a.C. quando si formarono i primi agglomerati urbani che avrebbero dato origine alla Magna Grecia italiana. Oltre alle considerazioni storiche vi sono anche quelle genetiche, di cui abbiamo avanzato alcune considerazioni poc'anzi, con la derivazione dal Muscat originario dell'isola di Creta e introdotto in tempi antichi in tutto il bacino del Mediterraneo per adattarsi ai vari territori anche con peculiarità diverse. Per quel che riguarda il nome si ipotizza che questo derivi dal temine luglio corrispondente al greco iouliatico, in quanto matura proprio in questo mese. Tra i vari sinonimi vi sono anche Aleatico nero, Occhio di Pernice, Lacrima Christi, Uva dei Gesuiti e molti con riferimento alla zona di coltivazione. Le sue produzioni migliori sono comunque nell'Isola d'Elba, nel Lazio e in Puglia. Il vitigno si presenta con grappoli di medie dimensioni, dotati di un'ala, lunghi con densità lievemente spargolo. I chicchi hanno anch'essi medie dimensioni, con forme irregolari. Le bucce sono molto pruinose, di un bel blu. Le rese sono regolari e nella media. Il suo habitat naturale sono le colline a clima caldo e dalle buone esposizioni. Soffre infatti l'umidità e l'ombra, e di conseguenza tutte le patologie associate a questo tipo di clima. Può soffrire anche di acinellatura, mentre non si segnalano altre patologie.

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I vini dell'Aleatico

L'Aleatico può essere vinificato sia in purezza che in assemblaggio, sia in IGT che in alcune denominazioni di origine DOC. In Toscana può essere vinificato in purezza nell'Elba, nel Sovana dove viene anche assemblato e nel Val di Cornia, dove viene impiegato solo per il taglio.

Trova spazio anche in Umbria nel Lago di Corbara fino a un massimo del 30% e nel Rosso Orivietano, anche in purezza.

Nel Lazio ha il suo impiego in purezza nell'Aleatico di Gradoli, e anche in Puglia viene vinificato anche da solo in tre denominazioni: l'Aleatico di Puglia, il Salice Salentino e il Gioia del Colle.

L'Aleatico dell'Isola d'Elba è coltivato in zona già dall'antichità, ed ha spesso affascinato gli appassionati con vini passiti da meditazione che hanno splendidi colori rubino denso profumazioni fruttate ideali anche con formaggi stagionati, miele e pasticceria secca. Sembra che fosse un vino molto apprezzato anche da Napoleone durante il suo esilio forzato sull'isola.

In Puglia l'Aleatico offre vini dal corpo pieno e morbido, con gusti dall'amabile al dolce. Qui viene prodotto sia nella versione Dolce naturale a 15 gradi che in quella Liquoroso dolce naturale che arriva a 18,5 gradi. Con invecchiamenti superiori ai tre anni ha diritto alla menzione Riserva. Anche in Puglia l'Aleatico ha una tradizione molto antica, da far risalire sempre ai Greci. È ottimo con le crostate, specie alla frutta di bosco, con i dolci secchi e di mandorle. Può arrivare anche a dieci anni d'invecchiamento.


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I produttori

vigneti Un Aleatico di ottima fattura viene prodotto dolce IGT da Bulichella, di 16% vol e una naso morbido e fruttato, in cui si evidenziano i profumi della ciliegia sotto spirito, ricamati da fini note di rose e sentori iodati. Al palato è pieno, fruttato e gustoso, con una piacevole morbidezza ma anche una spiccata freschezza ideale per le crostate ai frutti di bosco.

Ottimo anche l'Elba Aleatico DOC di Cecilia, con profumi pieni di fragole e mirtilli, su fondi di gerani e speziature alla noce moscata. Il palato ha un ottimo equilibrio, perfetto per le sfogliatine alle fragole.

Da segnalare anche il Val di Cornia Aleatico Stillo Passito, di un bel rubino porpora, ancora con la ciliegia sotto spirito in evidenza, l'iris, la confettura di more e sentori di smalto. Palato dolce ma molto fresco, pieno e persistente. Per le crepes ai lamponi.

In Puglia si segnala come ottimo l'Aleatico Passito Serra dei Santi IGT di Santi Dimitri, un bel equilibrio olfattivo di frutti rossi, rose bulgare e tocchi minerali. Anche qui il palato ha un corpo pieno e strutturato, ma ben fresco. L'ideale per i dolci di pasta frolla ai frutti di bosco.




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