Pinot Grigio

Il vitigno

Pinot Grigio è il nome che in Italia si da al vitigno francese a bacca bianca Pinot Gris, di gran moda ultimamente, in particola sul mercato inglese, inondato da Pinot Grigio proveniente dalla nostra penisola. In Italia è coltivato soprattutto nel Friuli, nel Trentino Alto-Adige e in Lombardia, con buoni risultati nonostante questo vitigno non sia di alta qualità e in molte aree si presenta più come una moda stimolata dalla pubblicità che come un vino apprezzabile. Nel Nord-est italiano infatti il Pinot Grigio diventa, da anonimo bianco secco, un vino di buona fattura, generalmente apprezzato anche se non reputato, giustamente, al pari dei grandi bianchi.

Lo si trova anche in qualche estensione vitata in Emilia-Romagna, ma comunque la sua coltivazione si sta diffondendo molto in quasi tutto il mondo.

Le bacche del Pinot Grigio si presentano con un colore tra il rosa bruno e il blu grigio, da qui il nome al vitigno, originario della Francia, e precisamente della Borgogna, dove nasce forse come mutazione spontanea del Pinot Nero, non ripetendone però le grandi qualità. È a tutti gli effetti una mutazione più chiara, osservata per la prima volta alla fine dell'Ottocento nella famosa regione vinicola del paese transalpino.

In passato infatti veniva coltivato insieme al grande capofamiglia dei Pinot, ma è l'Alsazia francese ad averne ereditato l'utilizzo nelle sue denominazioni d'origine. Ma la sua diffusione è ancora più ampia in Germania ed Austria, dove il suo gusto leggermente fruttato rappresenta un vantaggio in questi paesi, dove infatti si cerca di vinificare con l'aggiunta di zuccheri per aumentare anche la dolcezza dei vini. È vinificato anche nell'immancabile California, da dove probabilmente è partita la moda di questi anni.

Il vitigno presenta con grappoli di dimensioni medio-piccole a forma cilindrica, alati, a densità compatta. Le bacche sono anch'esse di dimensioni medio-piccole, sferiche, con bucce fini.

Il vitigno è vigoroso, con rese buone e costanti, allevato con sistemi generalmente espansi, spesso a controspalliera. Viene coltivato su terreni asciutti, mentre soffre quelli clorosanti e con esposizioni insufficienti. La clorosi in genere compromette buona parte delle rese. Sia il germogliamento che la maturazione sono media-precoci, anche per conservare l'acidità utile alla spumantizzazione e per evitare la botrite.

Esclusa la clorosi e la botrite non si segnalano malattie a cui il vitigno è sensibile.

Il vitigno

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I vini del Pinot Grigio

Mentre nel resto del mondo i risultati forniti dal Pinot Grigio sono alquanto scadenti, l'Alsazia e il Friuli riescono a produrre buoni vini, anche in purezza, da questo vitigno. I vini sono generalmente di colore paglierino, con sfumature verdognole e aromi delicati di frutti e fiori bianchi. Il palato è sempre piuttosto secco, nei prodotti migliori vellutato. Quello che invece colpisce è sempre la sua elevata acidità, che viene sfruttata molto anche per la spumantizzazione nell'enologia lombarda, tagliandolo con i più pregiati Chardonnay e Pinot Noir o Bianco, dove il Grigio consente di aggiungere quantità e acidità. Questa è proprio una caratteristica del modo di vinificare italiano, che sta dando buoni risultati, in una produzione mondiale altrimenti di scarsa qualità.

Quasi l'80 per cento della produzione italiana è comunque inviata all'estero, con i paesi anglosassoni maggiori importatori di questo vino, che deve la sua fama alla enorme pubblicità che gli fu attribuita nella California degli anni 90 del Novecento. Oggi, in qualsiasi supermercato inglese ad esempio, il 90 per cento dei vini bianchi italiani è coperto da questo vitigno, talmente famoso d essere un brand a se stante, anche se non di qualità.

In Alto-Adige stanno sperimentando degli affinamenti in botte dai buoni risultati, là dove il micro-terroir già fornisce vini più ricchi di profumi e sostanza. Nell'Alsazia francese invece il Pinot Grigio viene per lo più vendemmiato tardi, in modo da ottenere vini dolci e ricchi, vellutati e dagli aromi più accentuati. Questo perché in climi così freddi il vitigno non riesce a fornire null'altro che acidità se vendemmiato nei tempi classici.


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I produttori

Pinot Grigio Un ottimo Pinot Grigio è vinificato da Dorigati sotto la DOC Trentino, per un vino di grande fattura e un impianto olfattivo ricco di fiori come la rosa, il glicine, la mandorla, la pera matura. Bel palato sapido, con un equilibrio alcolico ben bilanciato, dopo che il vino è stato affinato al 10 per cento in botte. È in ottimo abbinamento con il risotto ai cantarelli.

Ottimo anche il Trentino Pinot Grigio di Endrizzi, con bei profumi di mele e pere su un fondo di gelsomino e mineralità. Bel palato sapido, ricco, adatto agli straccetti di pollo alle mandorle.

Buon Trentino Pinot Grigio Perer anche da Longariva, ma stavolta con profumi di fiori di campo, nocciola e susine, per un palato brillante e pulito. Ottimo con i garganelli ai fiori di zucca.

Anche Maso Bergamini lo vinifica in purezza nella denominazione Trentino, in un vino dai riflessi verde-oro, con una bella successione di mele, pere, mandorle, fiori e infine pietra lavica. Il corpo è ottimamente sapido e morbido, quasi vellutato, con un fresco finale ammandorlato, che lo rende un vino per piatti pregiati come le lumache alla borgognona.




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