Uve francesi

La Francia vinicola

La Francia è con l'Italia, il paese vinicolo per eccellenza, e a lungo ha avuto il primato indiscusso per qualità, mentre l'Italia si è dovuta accontentare di un secondo posto, non avendo, fino agli anni 60 del Novecento, protetto i suoi prodotti con una legislazione apposita come avevano già provveduto a fare i cugini d'oltralpe. Ma oggi il nostro paese è pronto a scalzare questo primato, approfittando anche di un momento di debolezza ai vertici dell'INAO, l'associazione che determina le scelte in fatto di denominazioni di origine in Francia. E se la Francia deve molto ai Romani per la sua storia viticola, l'Italia deve molto ai francesi per la sua rinata competenza in fatto di vini.

Furono i Romani infatti a coltivare le prime vigne in quella che allora si chiamava Gallia Transalpina, e furono i coloni romani, anche dopo la caduta dell'Impero, a insegnare l'arte del vino ai nostri cugini, che poi continuarono la tradizione nelle numerosissime abazie dei Franchi, primo popolo barbaro a convertirsi al cattolicesimo romano. Durante il Medioevo i francesi avrebbero sviluppato la loro arte vinicola, che sarebbe poi divenuta la più importante al mondo con il Rinascimento, fino ai giorni nostri, grazie a due fatti concomitanti: la riduzione dell'importanza dei prodotti italiani nel mondo, e il mercantilismo inglese, alla ricerca costante di vini, con quelli francesi a portata di “traversata di Manica”. I Francesi poi furono bravissimi nel difendere i loro prodotti con delle legislazioni ad hoc già a partire dall'Ottocento, insieme ad un'attenta strategia pubblicitaria e commerciale, mentre noi italiani avremmo ritardato di un secolo questa scelta fondamentale.

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Le uve francesi in passato

Le uve francesi nell'antichità erano poco considerate, avendo il mondo come centro vinicolo il bacino del Mediterraneo e la grande tradizione greca e romana. Le uve con cui fare vini corposi e pieni di sapore erano italiane e greche, mentre quelle francesi, specie provenienti dal nord, erano scialbe e poco saporite, tanto che venivano importati vini dalla Calabria e dalla Sicilia per irrobustire il vino d'Oltralpe. Ma pian piano, affinando le tecniche, i Francesi seppero sfruttare meglio le loro uve, a partire dalle grandi nobili di Borgogna, lo Chardonnay e il Pinot Noir, per iniziare a produrre vini di qualità. A questo si aggiunsero rinnovati e più delicati desideri da parte degli amanti del vino, che trovarono nell'assemblaggio dello Champagne e dei grandi Borgognoni, i vini ideali per le loro tavole, meno cariche di sapori rispetto al passato, a cui si aggiunsero ben presto i Bordeaux.


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Uve francesi: Le uve francesi oggi

semillon Oggi le uve francesi sono le più rinomate e coltivate al mondo, capaci di realizzare autentici capolavori. Basti pensare ai già citati Chardonnay e Pinot Noir, ma anche ai Cabernet Sauvignon, ai Merlot, a tutta la famiglia del Pinot e a molte altre uve non molto conosciute che fanno della Francia un'eccellenza vinicola.

L'uva francese è sinonimo di qualità, e ha ormai conquistato, a differenza di quella italiana, tutto il mondo, con vitigni piantati nei quattro angoli del mondo, dal Cile all'Australia, dal Sud Africa agli Stati Uniti. Ma non sono solo i vitigni ad essere esportati, ma anche enologi e cantinieri francesi, che con ottimi stipendi vengono invitati a collaborare in quei paesi per portare la loro esperienza e conoscenza.



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