La gestione annuale del vigneto

Dallo stato selvatico al vigneto

La coltivazione del vigneto, ovviamente, si può far risalire a delle epoche particolarmente lontane nel tempo: infatti, tale attività agricola è nata nel continente asiatico nel 3000 avanti Cristo e poi, pian piano, di diffuse sempre di più verso ovest.

Tra le popolazioni che fecero della coltivazione dei vigneti una delle attività più importanti e predominanti, troviamo senza ombra di dubbio i Fenici e, in modo particolare, i Greci, che poi diffusero tale pratica anche tra gli antichi Romani, che si resero protagonista delle più ampie e attente coltivazioni di vigneti in tutto il mondo.

Ad ogni modo, fu proprio il popolo greco a stabilire, per la prima volta, delle regole comuni da seguire per quanto riguarda la coltivazione dei vigneti, effettuando anche i primi tentativi che riguardano l'ampeologia, ovvero determinando le prime quattro potatura e poi le varie fasi relative allo sviluppo dei vigneti stessi.

In un primo momento, i Greci lasciavano che fosse la natura a prendersi cura interamente dello sviluppo della vita, mentre l'attività dell'uomo era limitata solo ed esclusivamente alla raccolta dei frutti. A partire dal 1000 avanti Cristo, furono popoli come Fenici, Greci e Romani che riuscirono a rendere sempre più protagonista il vino, facendo diventare la pianta della vite da selvatica a specie da coltivare all'interno dei vigneti.

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Gestione vigneto

gestione annuale vigneto2 Sono trascorsi ormai secoli di coltivazione da quel punto di partenza, ma l'attività, per gran parte delle sue fasi, non è cambiata di una virgola. Fino ovviamente ai giorni nostri, il cui il vigneto ha visto l'applicazione di sistemi particolarmente avanzati di coltivazione, sopratutto per via della parallela ricerca scientifica dell'ampeologia, che ha preso piede fino dall'Ottocento, nonostante vari studi erano già stati effettuati nei secoli precedenti, ma senza riscuotere grande successo.

In realtà, però, è con l'arrivo del Novecento che l'ampeologia acquista un nuovo ruolo nella coltivazione della vite e ci sono delle modifiche che segneranno per sempre questa attività agricola, incrementando in maniera esponenziale la produttività.

Con l'arrivo del nuovo millennio, inoltre, si sta verificando uno spostamento piuttosto importante verso una gestione molto più biologica e naturale del vigneto, in modo tale da sfruttare nel migliore dei modi ciò che la natura ci offre e garantire anche un prodotto finale sicuro ed affidabile ai consumatori.

L'intera gestione del vigneto si fonda su alcuni principi fondamentali, come ad esempio le rese ottimali per quanto riguarda il classico rapporto tra la qualità e la quantità, oppure un limitato impatto sull'ambiente o, ancora, la protezione del vigneto nei confronti di malattie e parassiti e rispetto a condizioni climatiche difficili.

Per poter seguire un percorso di crescita corretto e lineare, il vigneto ha la necessità di ricevere una manutenzione ordinaria continua e ben organizzata nel tempo.


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Manutenzione ordinaria

La manutenzione del vigneto ordinaria si caratterizza per il fatto di essere concentrata, in modo particolare, nel corso della stagione estiva, ma anche in quella primaverile: ovviamente, si tratta di quel periodo in cui la pianta riesce a riavviare il suo ciclo vegetativo.

Nel corso della stagione invernale, in realtà, sono ben poche le attività da eseguire, in particolar modo all'interno di quei luoghi caratterizzati da un clima tipicamente freddo, in cui ogni intervento potrebbe rappresentare anche una minaccia per la pianta stessa.

La zappettatura della terra, infatti, deve essere evitata nel momento in cui il terreno è gelato, mentre le potature manutentive si caratterizzano per il fatto di andare a rimuovere tutti i rami secchi e le erbacce dal terreno.

Con la primavera, invece, la manutenzione ordinaria entra nel vivo e ci sono molti più dettagli da tenere d'occhio. La prima cosa da fare corrisponde alla cimatura, mentre il secondo passo consiste nella sfogliatura: si tratta di due attività particolarmente complesse e faticose, per il cui svolgimento è richiesto diverso tempo e anche una particolare attenzione.


La gestione annuale del vigneto: Cimatura

Nel momento in cui la vite comincia a germogliare, la prima cosa da fare è quella di progettare la cimatura: stiamo parlando di quella particolare operazione che consiste nella rimozione di buona parte dei germogli, da cui poi verranno prodotti i frutti che vengono impiegati per la vinificazione.

La cimatura è un'operazione che deve essere eseguita sempre tenendo in considerazione l'obiettivo finale, che è quello di ottenere l'esatta e corretta quantità di fiori e poi di grappoli, che permetta di donare un equilibrato grado zuccherino.

La tipologia di cimatura che dovrà essere eseguita dipende, poi, dalla varietà di vite che è oggetto della coltivazione e si intreccia anche con il sistema di produzione vinicola che il produttore intende perseguire.

Nel caso in cui il produttore voglia ottenere una produzione quantitativamente elevata, allora eseguirà una cimatura differente e meno invasiva, mentre nel caso in cui la produttività debba essere limitata, allora l'intervento di cimatura dovrà essere, per forza di cose, piuttosto invasivo.


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