Potatura uva
La vite è come tutti gli alberi da frutto, una pianta che va soggetta a potatura come elemento essenziale per ottenere vini di qualità e quantità. Infatti grazie alle potature non solo vengono variate le concentrazioni degli zuccheri e quindi la quantità di alcol nel vino, ma anche la quantità di grappoli, e quindi la quantità di vino. A questo riguardo certamente vale la pena ricordare che quantità eccessive vanno a discapito della qualità, e che quindi il produttore deve cercare il giusto equilibrio tramite la potatura. Una delle varietà simbolo di questo rapporto qualità/quantità è certamente lo Chardonnay, un uva che dopo le 8 tonnellate per ettaro vede la sua grande qualità aromatica diminuire drasticamente. Altro esempio invece è il Trebbiano che anche se limitato nelle rese, raramente trova livelli qualitativi elevati. Dunque gli effetti della potatura dipendono anche dalla varietà potata, dove lo Chardonnay soffre una caduta della qualità per gli elementi aromatici troppo diluiti in rese eccessive, mentre il Trebbiano non soffre molto questa caduta, e quindi le rese possono essere anche aumentate, ma comunque non produrrà mai grandi vini. Gli elementi aromatici del vino si trovano nelle bucce, ed è quindi necessario ridurre il numero di grappoli e di acini per far si che questi si concentrino. Il Trebbiano comunque è talmente produttivo da dover comunque essere potato con interventi forti, mentre altre uve non hanno questo problema. Il Frappato per esempio fornisce una produttività bassa e quindi in questo caso le potature sono scarse e poco incisive. La potatura è molto più importante nelle uve da vino che in quelle da tavola, dove si cerca di avere più che altro la massima concentrazione di zuccheri per ottenere un'uva dolce. Per le uve da vino inoltre si tratta anche di un giro d'affari che vede prezzi più alti, anche se l'Italia per quel che riguarda l'uva da tavola il giro d'affari è enorme.
Oltre a discorsi puramente produttivi le potature servono per stabilire le forme della vite e quindi la direzione dei rami, in modo da ottenere forme d'allevamento idonee alla pianta e al clima. In caso di climi caldi infatti si cercherà di far crescere i frutti in basso e le foglie in alto, in modo da creare una sorta di protezione per i grappoli e una maggiore esposizione per il fogliame allo scopo di eccitarne la fotosintesi. Nelle zone fredde invece si cercherà di far crescere i grappoli in alto.
In inverno si svolge la potatura legnosa, ovvero quella che si effettua sul legno, spesso duro, in riposo vegetativo.
In estate invece si svolge la potatura verde, e riguarda le parti morbide dei nuovi rami e speroni, o sulle gemme. Chiaramente le diverse potature intervengono con diverse funzionalità sulla crescita vegetativa della pianta.
Vi sono poi diverse potature come quella di impianto- trapianto che si opera durante la messa a dimora della vite. In questo caso si interviene sulle radici. Oppure quando si vuole indirizzare la crescita verso determinate rese si parla di potatura di allevamento o di formazione.
Poi si parla di potatura di produzione, quella più specifica indirizzata a determinare in particolare il numero e la direzione delle gemme, così da definire bene il numero dei frutti. Questi due interventi possono avvenire sia nella cattiva che nella bella stagione. Quando si parla di forme di allevamento quindi si parla di potature.
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Le determinanti per decidere quali sono le potature sono molte. Certamente la gemma è pero fondamentale in quanto da essa dipende lo sviluppo del frutto, quindi del ciclo vegetativo finalizzato alla riproduzione della pianta e quindi indirettamente alla produzione dei vini. Senza gemma non possono nascere ne i frutti, ne i rami, ma una quantità eccessiva potrebbe vanificare il lavoro di un anno nel vino.
Vi sono due tipi di gemme, quelle pronte e quelle dormienti. Le prime sono quelle che forniranno nell'annata il ciclo vegetativo che arriverà ai frutti, mentre le seconde sono quelle che si svilupperanno l'anno successivo ma che possono essere già stimate dal viticoltore. Naturalmente il viticoltore dovrà decidere il numero delle gemme anche in base alla fertilità della pianta. La vigoria della pianta è altrettanto importante in quanto una pianta poco vigoroso potrebbe trovare difficoltà a sopportare un alto numero di gemme.
Per quel che riguarda i tempi di potatura c'è da dire che questa incide sul risveglio vegetativo della pianta, e quindi ne decide i tempi di maturazione. In genere il primo intervento avviene dopo che le il fogliame sia caduto, e che quindi tutti gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi siano stati trasferiti al fusto. Lo zucchero in estate serve alla produzione dei frutti ma in inverno la sua funzione è quella di proteggere la pianta dal freddo. Comunque oggi la potatura può essere anche meccanizzata anche se non tutte le forme d'allevamento sono idonee alla meccanizzazione. Chiaramente i vini migliori sono risultati da potature manuali.
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