E lo spumante come si conserva?

Caratteristiche generali

Lo spumante è conosciuto da tutti anche come “Bollicine”, si tratta di un vino speciale ottenuto con un procedimento diverso rispetto alla semplice produzione di vino. Per lungo tempo è esistita una diatriba tra chi reputava di maggiore qualità lo spumante italiano e chi, invece, lo Champagne francese. Si tendeva a ritenere, cioè, che lo Champagne fosse migliore dal punto di vista qualitativo e che si trattasse di un vino più pregiato rispetto a quello di produzione italiana noto con il nome di Spumante. Per fortuna, da qualche anno i prodotti vinicoli italiani sono sempre più considerati come meritano tanto che lo spumante italiano comincia ad essere scelto al posto dello champagne in molte parti del mondo. D’altronde l’Italia produce tante diverse qualità di spumante adatte a tutti i palati e a tutte le esigenze. Se si volessero ricordare alcuni tra i più famosi vini speciali prodotti nel belpaese non potrebbero mancare nomi come il Prosecco Doc di Conegliano Valdobbiadene, l’Asti Docg, il Franciacorta Docg, l’Oltrepo’ Pavese Doc, il Trento Doc. questi nomi appena citati sono solo alcuni dei prodotti più prestigiosi che la nostra tradizione enologica presenta. Tanti e tanti altri spumanti meno conosciuti fanno avanzare il nome dell’Italia produttrice di ottimi spumanti nel mondo. Quanto sia prezioso lo spumante italiano è ormai una certezza per tutti i fedeli consumatori, sia quelli entro i confini nazionali, sia quelli che scelgono di consumarlo dall’estero. È importante dunque, che tutte le fasi di produzione che vanno dalle fasi di trasformazione delle uve fino alla conservazione del prodotto finito siano eseguite correttamente.

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I criteri di conservazione

conservazione spumanteUn buon spumante made in Italy non passa solo per un sapiente e corretto metodo di lavorazione, che parte dalle uve selezionate accuratamente tra le varie tipologie di uno specifico territorio a denominazione controllata, fino alla sua più importante peculiarità ovvero la rifermentazione, che può avvenire in bottiglia (metodo classico) oppure in autoclave (metodo italiano). Ciò che rende speciale questa conosciutissima categoria di vini è senza dubbio la conservazione. Forse più di tutti gli altri vini, le “bollicine” devono essere tenute in buono stato prima di essere servite in tavola. È importante, dunque, possedere una cantina professionale, o quanto meno dotarsi di uno spazio che possegga i requisiti indispensabili perché la conservazione dello spumante possa andare a buon fine. Lo spumante viene, generalmente, conservato nello stesso luogo in cui sono raggruppate tutte le altre bottiglie in attesa di essere consumate. Ogni prodotto però, ha delle esigenze personali per cui si richiedono dei diversi trattamenti. Vi sono infatti, vini che devono essere sistemate in maniera orizzontale all’interno della scaffalatura, altri che devono essere leggermente reclinati verso l’alto, altri ancora possono essere poggiati in maniera orizzontale. E non solo, anche la temperatura è strettamente legata al tipo di vino presente in cantina. I vini bianchi hanno bisogno di temperature più basse, mentre i vini rossi leggermente più alte. Questi e tanti altri fattori devono essere presi in considerazione quando si conservano i vini, inoltre è importante attrezzare la propria cantina in maniera tale da soddisfare le esigenze di ogni categoria vinicola che si possiede.


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Conservazione spumante

Uno spumante richiede alcune importanti attenzioni. In primo luogo, la cantina in cui si andrà a conservare il proprio spumante deve essere abbastanza asciutta, ma allo stesso tempo leggermente areata. Un ambiente al piano interrato sarebbe perfetto. Per far si che il vino in questione mantenga inalterate tutte le sue speciali caratteristiche come il perlage, il profumo e l’aroma è importante tenere costantemente la temperatura intorno ai 12 - 15 °C, senza che si verifichino bruschi cambi di temperatura. Per quanto riguarda la posizione delle bottiglie all’interno della scaffalatura, per questa categorie di vino è consigliabile tenerle distese in modo orizzontale in modo che il tappo sia sempre irrorato di liquido, dettaglio necessario per evitare che vada incontro ad eccessiva secchezza provocando l’entrata di aria all’interno della bottiglia e il deterioramento del vino. Altra importante cosa da tenere in mente è di non accostare le bottiglie di spumante accanto ad alimento o a qualsiasi altra cosa il cui odore possa essere assorbito dal vino e turbarne il suo odore originale. Infine, anche la luce è un fattore che deve essere preso in considerazione per evitare che possa diventare fonte di inquinamento dello spumante. È consigliabile che il luogo in cui sono posizionate le bottiglia non sia eccessivamente illuminato ma sia caratterizzato da una luce tenue e delicata.


E lo spumante come si conserva?: Tempi di conservazione

Una volta rispettati tutti questi fattori è importante valutare il tempo massimo di conservazione di uno spumante. Non tutti i tipi sono uguali alcuni richiedono maggiore tempo, altri un tempo minore. In generale possiamo fare una distinzione tra gli spumanti dolci, quelli secchi e i classici. Gli spumanti dolci e aromatizzati come l’Asti o il Brachetto possono essere conservati per un massimo di 12 mesi dalla vendemmia. Il Prosecco, che è uno spumante secco viene conservato per un massimo di 2 anni. infine i classici possono contare un periodo di conservazione che anche a tre o quattro anni.


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