cantina sociale
Il settore vinicolo è un settore estremamente complesso e, molto spesso, il consumatore di vino o il semplice appassionato non sa quanto lavoro e quanti sacrifici ci siano dietro la produzione di una bottiglia di vino. Spesso il prezzo finale di una bottiglia di ottimo rosso o bianco subisce una variazione ed un rigonfiamento che non sempre va direttamente nelle tasche del produttore. Soprattutto negli ultimi anni, il settore è in un periodo di crisi e ciò ha costretto molti addetti al settore di organizzare diversamente il proprio lavoro per cercare di poter andare avanti in questa antica tradizione e continuare a fare di questo settore la propria fonte di sostentamento. Negli ultimi anni si sono sviluppate nuove strade, una in particolare, per produttori e addetti ai lavori, che hanno rappresentato una valida alternativa alla classica azienda vitivinicola sempre più danneggiata dalla bassa valutazione delle uve degli ultimi tempi. Un’azienda vinicola può avere diversi volti, dalle tradizionali aziende gestite dai singoli, dalle famiglie fino alle cooperative. Nel primo caso, il singolo produttore può scegliere di organizzare il lavoro personalmente, il che significa costruite un’azienda vinicola o vitivinicola su grande scala, caratterizzata da una massiccia produzione di vino, un numero assortito di dipendenti e dei macchinari all’avanguardia. Qualcun altro sceglie di creare una piccola azienda a gestione familiare caratterizzata da una produzione di vino estremamente esigua, che punta soprattutto alla qualità ed a una clientela affezionata e infine, la terza soluzione nonché una delle alternative più in voga negli ultimi anni sono, le cosiddette, cantine sociali o cooperative.
Una cantina sociale funziona come una classica cooperativa. In una cooperativa le parole chiavi dell’organizzazione del lavoro sono condivisione, collaborazione e divisione degli utili. In parole semplici una cantina sociale funziona proprio in questi termini. Si tratta di un gruppo di soci, per lo più produttori che hanno scelto di unire mezzi e risorse per rendere le spese di produzione del vino meno pesanti sul resoconto finale della raccolta e della vinificazione delle uve. Per entrare all’interno di una cantina sociale come soci, occorre farne richiesta ed attendere l’approvazione. Ogni cantina ha un proprio regolamento che provvede all’amministrazione del lavoro, ai diritti e ai doveri dei produttori soci, alle modalità di guadagno, alle spese, ai costi da mettere in conto e così via, insomma, all’entrata nella cooperativa dovranno essere rese note tutte le norme che governano il gruppo di lavoro.
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Una volta divenuti soci di una cantina sociale, bisogna prendere parte alle attività che vengono svolte all’interno di essa per far si che possa funzionare in maniera produttiva ed efficace per tutti coloro che ne fanno parte. La prima cosa da fare è portare nella sede le uve acquistate, o nel caso di un vitivinicoltore, personalmente coltivate. Le uve non vengono vendute alla cantina ma portate e messe a disposizione della cooperativa assieme a quelle di tutti gli altri membri per essere vinificate. Ciò avviene chiaramente in periodi precisi dell’anno, ovvero in seguito alla vendemmia.
Una volta depositate, le uve sono pronte per essere lavorate e così, a seconda che si voglia ottenere vino rosso, bianco, rosato o spumante, si provvederà ad un tipo di vinificazione che perviene all’ottenimento di una delle tipologia appena citate. Nella cantina sociale, la vinificazione avviene lavorando le uve portate da tutti i produttori, le quali vengono opportunamente selezionate e raggruppate perché possa venire tutto il processo di trasformazione. Queste uve non subiscono dei trattamenti personalizzati, nel senso che ogni produttore non provvederà a vinificare le proprie uve, ma al contrario, il processo avverrà su tutte le uve raggruppate indistintamente per la creazione di un unico prodotto da imbottigliare e vendere. Ora la domanda più logica che ci si chiederà è del come avviene il guadagno
Il guadagno si calcola facendo un resoconto delle spese ed eliminandole, chiaramente, dal risultato della vendita del vino imbottigliato. Per spese s’intende il lavoro umano fatto di operatori e addetti al settore utilizzati per la lavorazione del vino, a cui bisogna aggiungere anche le spese per il funzionamento e la manutenzione delle macchine impiegate. La cosa fondamentale da comprendere è come avviene la ripartizione dei guadagni per ciascun membro socio. In base a quale criterio guadagna ogni socio? Chi porta un maggior quantitativo di uva guadagnerà di più rispetto a chi ne ha portato meno? Come vengono valutate le uve dal punto di vista qualitativo? Queste e tante altre domande stanno alla base della modalità di guadagno di ogni singolo partecipante alla cooperativa. Ebbene la questione non è molto semplice in quanto intervengono diverse variabili che condizionano il risultato finale. In linea di massima, però, il calcolo da eseguire è quello di dividere per il numero di membri il ricavo della vendita dei litri di vino prodotti. La divisione sarà, effettuate però. Sulla base della quantità di uva portata da ogni produttore. Inoltre più l’uva ha un grado zuccherino elevato più sarà remunerativa.
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