La Franciacorta

Lo Champagne francese può attendere...

Ha nel nome, la denominazione di quella che insieme all’Italia rappresenta la terra vinicola più famosa ed apprezzata al mondo, ma con la nazione transalpina, a ben vedere, la Franciacorta ha poco o nulla da spartire. Contrariamente a quanto si possa pensare, infatti, è grazie a territori come questi, è grazie a vigneti di questo tipo, che l’enologia italiana è tra le migliori del mondo, ed annoverabile tra i fiori all’occhiello dell’intera nazione. Quando si parla della Franciacorta si fa riferimento ad un’area collinare che si trova in Lombardia, precisamente nella zona compresa tra la città di Brescia e il Lago d’Iseo: è qui che nascono alcuni tra i vini bianchi più buoni d’Italia, esportato in tutta Europa ed anche negli altri continenti. Da diversi anni, ormai, il termine Franciacorta implica una terra dalla spiccata vocazione spumantistica, capace di raggiungere picchi di qualità inimmaginabili. A tal punto da arrivare a conseguire l’etichetta DOCG; da luglio del 2008, tra l’altro, la denominazione Terre di Franciacorta DOCG è stata sostituita da “Curtefranca”. Se volessimo indicare una zona italiana d’eccellenza per la produzione di vini bianchi e spumanti di qualità, la troveremmo sicuramente nella Franciacorta, territorio privilegiato fatto di paesaggi tutti da scoprire, ma soprattutto di vitigni e vigneti capaci di dare alla luce prodotti eccezionali.
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Nel cuore del Terre di Franciacorta...

vigna Per quanto concerne la zona di produzione nel dettaglio, la Franciacorta è composta da un gran numero di comuni, tutti piccoli e situati in provincia di Brescia: solo per citarne alcuni, possiamo fare i nomi di Paderno Franciacorta, Provaglio d’Iseo, Capriolo, Cazzago San Martino, Cologne, Erbusco e Gussago. Se l’etichetta Franciacorta ha raggiunto negli anni un livello di eccellenza in ambito vinicolo, il merito non è soltanto di chi l’ha perfettamente adibita a vigneti, ma anche di chi si impegna per la salvaguardia delle tradizioni e del territorio. La fetta di terra che chiamiamo Franciacorta è prevalentemente collinare, non mancano i boschi, ma da diversi anni è dominata da vigneti sconfinati che tuttavia non intaccano la bellezza di un paesaggio antico. Quest’ultima è testimoniata non soltanto dalle attrazioni naturali, ma anche da quelle architettoniche: una visita in Franciacorta non vuol dire soltanto vino, perché – ad esempio – gli amanti degli itinerari montani qui arrivano molto spesso per godere dello spettacolo offerto dal Monte Orfano (450 metri di altitudine, di chiara origine morenica). Per quanto concerne l’etimologia del nome Franciacorta, deriva dal latino “curtes francae”: con questo appellativo ci si riferisce ai monaci benedettini che in epoca medievale da queste parti erano esentati dal pagamento dei tributi, in quanto si producevano in una fondamentale opera di cura e salvaguardia del territorio. Insomma, se nel corso dei secoli la Franciacorta è riuscita a preservare il proprio aspetto e rimanere quasi del tutto estranea a fenomeni volti a mutare il territorio, il merito è anche dei monaci di allora. Oltre che della cura del territorio, essi si occupavano anche di commercializzare i prodotti della terra qui coltivata: in altre parole, furono i primi ad accorgersi della possibilità di praticare viticoltura in grande scala.

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La Franciacorta: Una viticoltura dalle radici antichissime

In Franciacorta, questo settore ricopre un’importanza fondamentale fin dalla notte dei tempi. A causa del ritrovamento di interessanti reperti archeologici, e delle testimonianze di autori come Virgilio, Plinio e Columella, abbiamo motivo di pensare che i vini della Franciacorta affondino le proprie radici nella storia antica. Nel corso dei secoli, su questo lembo d’Italia baciato da Madre Natura, l’uomo ha potuto soltanto migliorare il proprio lavoro, arrivando a dare alla luce prodotti che oggi rappresentano l’eccellenza in ambito vinicolo. A proposito della Franciacorta, infatti, possiamo parlare di una viticoltura antica, portata avanti dai primi abitanti di questa terra, e di una viticoltura moderna, che senza dubbio ha avuto inizio negli anni ’60. Fu a partire da quel periodo che numerosi imprenditori cominciarono veramente ad apprezzare le proprietà di questo terreno, e capirono di potervi realizzare investimenti importanti. Fu così che videro la luce le prime cantine e le prime aziende vinicole. Con il trascorrere del tempo le cose sono andate sempre meglio, fino a raggiungere livelli eccezionali. Molti considerano attualmente la Franciacorta l’unica regione italiana capace di reggere il confronto con la terra dello Champagne francese. Ma quali sono i vini che meglio rappresentano la Franciacorta? Sono tre: il Franciacorta DOCG, il Terre di Franciacorta Rosso DOCG e il Terre di Franciacorta Bianco DOCG. Il primo è per eccellenza il vino spumante di questa zona, prodotto in due versioni, Spumante e Spumante Rosé. Per una cena dai sapori delicati, e soprattutto per un aperitivo coi fiocchi, questi due prodotti rappresentano vere e proprie specialità.



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