Imbottigliare il vino sfuso

Il vino sfuso

Generalmente si reputa che il vino sfuso sia di pessima qualità e la sua scelta ricade sempre per quelle persone che non possono permettersi un vino di buona qualità. In realtà, anche se tra i vini sfusi non ci sono quelli pregiati o da invecchiare per le difficoltà di conservazione e travaso di prodotti molto delicati, si possono trovare prodotti molto interessanti che possono assolvere pienamente il ruolo di vini di pronta beva quotidiani di una certa bontà.

Questi vini, bianchi e rossi, sono spesso ottimi da consumare giovani in casa, e vengono venduti generalmente come vini da tavola o più ancor genericamente come vini bianchi e vini rossi. Ma delle volte dietro questa genericità si nascondono anche delle produzioni DOC declassate per essere vendute più comodamente e a dei prezzi più accessibili, in modo da aumentare le quantità commerciate. Per produzioni DOC declassate si intendono quei vini che rispettano generalmente i disciplinari ma che non sono stati inseriti dai produttori nella richiesta di ottenere la menzione in etichetta. Ultimamente comunque anche alcune DOC di basso prezzo vengono vendute sfuse in molti supermercati, con la nuova tendenza all'economia a chilometri zero e per il risparmio ambientale.

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Le caratteristiche preliminari

Quando si decide di acquistare del vino sfuso da travasare al momento dell'acquisto o anche successivamente, è importante la scelta delle bottiglie e dei tappi, in modo da conservare il vino al meglio delle possibilità. Essendo del vino sfuso comunque, a meno che non vogliate comprare particolari qualità e imbottigliarle seguendo regole rigide usate in genere per le aziende, possiamo utilizzare le classiche bottiglie bordolesi, generalmente adatte anche a vini diversi, tanto da essere la più utilizzata attualmente.

Questo perché la larga spalla trattiene i depositi e lo spessore del vetro non eccessivo la alleggerisce, rendendola maneggevole. Si adatta sia a vini bianchi che rossi ed è versatile nello stoccaggio e nella colorazione.

Vi sono comunque altri tipi di bottiglie reperibili in commercio, come l’emiliana, molto resistente in quanto pensata per i vini Lambrusco del luogo, generalmente frizzanti e quindi con pressioni superiori che mettono a dura prova la fragilità del vetro. Il suo prezzo è comunque basso anche se il peso più elevato, così come le dimensioni della base. Le bottiglie, come è facile notare, sono fatte di diversi colori, dal trasparente fino al verde scuro. Questo perché i vini, in particolare quelli rossi, sono sensibili alla luce, che con i colori scuri viene bloccata. I bianchi in genere non hanno questi problemi, e per loro si scelgono bottiglie trasparenti, leggermente più economiche, ma nel caso potrete comprarne solo di colorate in stock.

Per quel che riguarda le dimensioni delle bottiglie il suggerimento è quello di utilizzare i bottiglioni solo quando vi è un largo consumo in quanto il vino tende ad ossidarsi facilmente e quindi a perdere aroma e caratteristiche organolettiche. Anche la scelta del tappo deve essere ponderata, e in genere si consiglia sempre il tappo di sughero da 4 centimetri e mezzo. Potrete utilizzare anche quelli di plastica ma il costo non diminuisce di molto per quelli di buona qualità. Conservate comunque quelli di sughero in posti asciutti e sterili, per non essere attaccati da batteri e funghi.

Se vorrete utilizzate i tappi a vite o a corona dovrete fare attenzione a che non abbiamo delle deformazioni che potrebbero far penetrare l'aria. Per chi ha attenzione al momento dell'imbottigliamento, sono molti i riferimenti al periodo climatico migliore per questa operazione.

Si consiglia di scegliere giornate senza vento e pioggia, con temperature miti, da febbraio ad aprile.

Se avete acquistato una damigiana ricordate che nel caso non foste dei forti e veloci consumatori, dovrete travasare nelle bottiglie al massimo entro 20 giorni.

Lavate molto bene le bottiglie e poi utilizzatele ben asciutte. Lavatele con l’acqua calda e uno spazzolino da bottiglie, mentre non dovrete utilizzare detergenti che lascerebbero i loro odori e sapori. Quindi bagnate le pareti con del vino.


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Imbottigliare il vino sfuso: L'imbottigliamento

Se acquistate il vino da artigiani ricordate di filtrarlo prima dell'imbottigliamento. Quindi ponete la damigiana più in alto delle bottiglie ed inserite il sifone o cannula da travaso. Alla fine della cannula inserita nella damigiana mettete un bastoncino di legno in modo da non far toccare il sifone con il fondo, per evitare di aspirare anche i depositi. Fate fluire il vino lentamente sulle pareti della bottiglia. Svuotate l'intera damigiana in modo che non vi sia vino rimasto al suo interno che possa ossidarsi. Riempite le bottiglie fino a due centimetri dal tappo in quanto il caldo e la pressione potrebbero rompere il vetro. Per la tappatura dovrete avere un'apposita macchina per questo scopo. Questa operazione dovrà essere il più veloce possibile per non ossidare il vino. Una volta imbottigliato aspettate almeno un paio di giorni prima di bere il vino. La conservazione delle bottiglie rispecchia le classiche regole di umidità e temperatura utilizzate per tutti i vini. Quindi poca luce, basse escursioni termiche e ambiente fresco. Meglio conservarle in orizzontale se si è optato per i tappi in sughero. Infine si consiglia di etichettare le bottiglie con il nome del vino e la data di imbottigliamento.



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