Piedirosso

Il vitigno

Il Piedirosso è un vitigno a bacca rossa autoctono della Campania, coltivato prevalentemente nelle piccole isole del Golfo di Napoli, Capri e Ischia in testa, chiamato anche con i sinonimi di Palombina e Per' e Palummo. Il Piedirosso è comunque molto coltivato anche nel resto della regione, tanto da essere secondo solo all'Aglianico per ettari coltivati.

Il nome, in particolare nella versione dialettale Per’ e palummo, indica una caratteristica del rachide molto identitaria, che vede i pedicelli avere un colore rosso molto simile a quella delle zampe dei piccioni. Il dialettale infatti significa in italiano Piede di Palombo, nome utilizzato nei vari secoli per indicare il vitigno. Solo nei primi del Novecento si iniziò ad utilizzare il nome italiano di Piedirosso, a partire dal 1909 con il Carlucci, che lo associava alla Palombina nera descritta da Herrera e dal Sederini nei Seicento. Questi non fecero altro che ricalcare le descrizioni di Plinio in Naturalis Historia nella descrizione di un vitigno chiamato Colombina. Con il nome di Piede Palombo invece il vitigno compare per la prima volta in una citazione di Columella Onorati nel 1817, seguito da Froio nel 1876 che utilizzava il nome Piedirosso per indicare il vigneti coltivato sui terreni calcarei di Gragnano da cui veniva ricavato un ottimo rosso da invecchiare.

Il grappoli si presentano lunghi, di medie dimensioni con densità a spargolo. Solo in provincia di Avellino però si presenta alato. I chicchi invece hanno grandi dimensioni di forma sferica e colori neri. Fornisce rese medio-basse, ma di ottima qualità. La maturazione di questo vitigno molto vigoroso è tardiva, dopo la prima settimana di ottobre. I sistemi con cui si alleva sono quelli espansi, su terreni preferibilmente vulcanici che favoriscono la qualità, specie a quote intorno ai 500 metri, con le uve che a maturazione hanno elevati tenori zuccherini. Viene coltivato anche nel Beneventano e in Irpinia.

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I vini del Piedirosso

Il Piedirosso viene coltivato solo in Campania, dove è spesso utilizzato in purezza nelle denominazioni di origine come il Sannio, il Taburno e il Sant’Agata dei Goti.

Inoltre viene utilizzato nel Lacrima Christi, nel Costa d'Amalfi DOC, nel Campi Flegrei DOC e nel Falerno DOC. La vinificazione coinvolge anche la tipologia rosato. A Capri e Ischia è parte delle rispettive denominazioni e rappresenta la loro realtà più importante. Il vino ha una buona acidità naturale, il che facilita l'invecchiamento, ma anche un'alta concentrazione zuccherina naturale, fornendo quindi buone gradazioni alcoliche ai vini. I colori sono molto scuri, di un bel rubino. La presenza tannica è ben strutturata, con corpo pieno e ben corredato di aromi. La gamma olfattiva è molto complessa ed elegante, con iniziali e profondi profumi di ciliege e prugne. L'invecchiamento porta ottimi aromi speziati, con tabacco e caffè, e tocchi animali terziari dei grandi vini. Ottimi accenti floreali e di resine vengono fuori nelle produzioni migliori, con i vitigni che se coltivati sui terreni vulcanici, in particolare del Sannio, regalano anche sensazioni balsamiche e tostate.

I vini in purezza del Piedirosso trovano abbinamenti di rango con le carni aromatiche, con il maiale e la selvaggina. Ottimo con il pollame di razza e con i formaggi stagionati.

Nelle versioni molto invecchiate si possono azzardare abbinamenti con i brasati e con carni rosse elaborate. In gioventù è ottimo con le braci o gli agnelli al forno. Il Piedirosso viene largamente impiegato anche in assemblaggio per alcune delle migliori produzioni campane.


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I produttori

Il Sannio Tra i migliori Piedirosso in purezza vi è il Campi Flegrei Piedirosso Montegauro Riserva di Grotta del Sole, di 14% vol. Colore rubino denso, quasi impenetrabile. La gamma olfattiva è molto complessa ed elegante, con ciliegia ben matura e toni di caffè, spezie e balsami. Il palato è ampio, vellutato, con una splendida aromaticità al tabacco e una lunghissima persistenza. È da provare con l'agnello al forno.

La stessa azienda lo vinifica anche in versione passito, sempre nella denominazione Campi Flegrei Piedirosso Passito, che assume un bel colore granato e profumazioni di ciliegia sotto spirito e cacao amaro. Non molto persistente, il palato si distingue per morbidezza. Da provare con la torta al cioccolato e ricotta.

Di pregevole fattura anche il Piedirosso in purezza di Giardino Mediterraneo nell'Ischia Per'e Palummo. Qui il colore è chiaro, con profumi freschi e intensi di frutti di bosco, visciole, gerani e viole, che finiscono con raffinate spezie orientali. Il palato è molto elegante, sempre morbido ed equilibrato. L'abbinamento può anche essere azzardato con i paccheri al tonno e porcini.

Il Piedirosso concorre al 50% con l'Aglianico per l'ottimo Costa d'Amalfi Furore Rosso Riserva di Marisa Cuomo, con colore rubino brillante. Il naso viene corredato da spezie dolci, marasca e macchia mediterranea. Il palato ha un perfetto equilibrio sapido-vellutato, con un corpo pieno e una lunga chiusura persistente. Perfetto con il cervo.




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