Picolit

Il vitigno

Il Picolit è un vitigno bianco originario del Friuli il cui nome dovrebbe essere un dialettale per indicare le piccole dimensioni degli acini. Non abbiamo riferimenti riguardo alla sua origine anche se sembra abbastanza sicuro che nella regione venga coltivato già dai tempi antichi. Probabilmente nella Roma imperiale il Picolit era già presente e i suoi vini affluivano nella capitale. Ma questo vitigno fu famoso anche in seguito e tra i suoi estimatori aveva molte persone famose e di un certo rango, come sovrani, in particolare della vicina Austria ma anche della Francia, ma anche il papato fu un estimatore del Picolit. Tra i personaggi famosi un amante del vitigno fu Carlo Goldoni ma il vino arrivò anche alla corte russa. Nonostante questo per tutto il periodo rinascimentale il vitigno ebbe grandi problemi tanto che rischiò l'estinzione. Ma a partire dal 1758 il Conte Fabio Asquini di Fagagna cominciò una campagna promozionale presso le corti europee a partire da quella asburgica. L'impero Austro-Ungarico divenne uno dei mercati più importanti per il Picolit, ma il vino veniva venduto anche a Parigi, Milano e Londra. Il successo fu enorme tanto che il suo prezzo aumentò di 40 volte. Si può dire che il Settecento fu il secolo d'oro di questo vitigno che divenne più importante anche rispetto agli altri francesi e italiani.

I problemi arriveranno successivamente quando le basse rese del Picolit non gli consentiranno di raggiungere i volumi che l'Ottocento e il Novecento pretendeva dalle produzioni vinicole. L'aumento delle offerte di vino a buon mercato fece rischiare l'estinzione del vitigno, caduto nel dimenticatoio perché molte persone non avrebbero mai potuto permettersi un prezzo così alto. Anche le corti europee iniziarono ad utilizzare altri vini che si andavano via via affermando, in particolare i francesi. Solo negli ultimi decenni si è riscoperto il vitigno, grazie alla famiglia Perusini che sembra si dedichi alla sua rivalutazione da quasi 100 anni. Naturalmente il Picolit non ha raggiunto i volumi che lo vedevano primeggiare nel Settecento e oggi la sua diffusione riguarda solo le colline del Cividalese. Il vitigno inoltre viene protetto dalla denominazione di origine controllata.

Questa area sembra la più indicata per la coltivazione del vitigno perché qui il territorio sembra farla rendere molto meglio che in altri luoghi. Questa specie inoltre soffre di un problema genetico nel periodo dell'allegagione che ne determina rese molto basse a causa degli aborti. Oltre alla bassa resa vi è anche un problema di costanza nei raccolti, anche se il vitigno per il resto risulta vigoroso.

Il Picolit visto in vigneto ha grappoli medi ed alati, piramidali con bassa densità per il problema prima sottolineato. Gli acini hanno una bassa crescita, risultando piccolini, colore verde-oro e molta pruina. La tecnica per ovviare agli aborti è la coltivazione in comune con altri vitigni ma questo aumenta la probabilità delle mutazioni clonali. Matura tra settembre ed ottobre e germoglia presto. La maturazione offre acini ad alto tenore zuccherino, visti gli aborti che concentrano gli zuccheri in pochi chicchi.

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I vini del Picolit

Grazie alla sua grande qualità il Picolit viene vinificato quasi sempre in purezza, con la produzione di vini anche dolci per l'elevata quantità di zuccheri presenti negli acini. Ma si producono anche vini secchi, ottimi per il tutto pasto. Qui i colori sono il classico paglierino con una gamma olfattiva che offre le sensazioni fruttate della pesca, ma anche note cariche di fori di campo e mandorle, chiuse dal castagno. Il palato offre gusti simili su una trama fitta e strutturata. Vino di gran spessore, elegante. Ottimo il corpo, tondo. Grandissimi vini che se adeguatamente pubblicizzati potrebbero tornare ai livelli internazionali del Settecento. Viene prodotto sotto la denominazione Collio Goriziano e Colli Orientali Udinesi. Sono vini di grandissima personalità, molto caratteristici con poche somiglianze ad altri tipi di vini. Viene vinificato in pochissime bottiglie quasi esclusivamente nella tipologia dolce. Qui spiccano temi fruttati maturi e miele, perfetti con i dolci. Lo zucchero apporta anche una buona dose alcolica con gradazioni che possono arrivare fino fino ai 16% vol. naturalmente è perfetto anche in meditazione. Il prezzo è molto alto a causa delle basse rese che lo rendono un prodotto scarso. La zona considerata più pregiata è Rosazzo mentre dal 21006 si è aggiunta anche la denominazione D.O.C.G. Colli Orientali del Friuli.


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I produttori

Naturalmente pochi ma ottimi i produttori del Picolit, a partire dal Colli Orientali Picolit DOCG di Rocca Bernarda, eccelso nel suo vestito dorato, con gamma olfattiva alla frutta candita, al miele, al dattero e all'uva passa su fondi fragranti di crostate alla frutta e frutta cotta. La bocca dolce e persistente si offre perfettamente al foie gras. L'affinamento in botte è di 15 mesi.

Poi vi è l'eccezionale DOCG dei Colli Orientali Picolit di Rodaro di colore topazio venato con sfumature ambra. Olfatto alla frutta sciroppata, con albicocche, fichi secchi, pesche, giuggiole, e infine il torrone e il miele. Bocca cremosa, affinata in legno. Da provare in meditazione.




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