Olivo malattie

Le malattie dell'olivo e le fasi critiche

L'olivo è una pianta molto resistente e offre numerosi vantaggi da questo punto di vista, anche se presenta dei punti critici come la generale bassa resistenza al freddo. Tollera bene anche l'acidità, fino a pH di 8,5-9, restando comunque fertile. Tollera ottimamente la salinità e la siccità, anche se gli stress idrici possono risultare controproducenti per le resi. Questo particolarmente in occasione della fioritura e dell'allegagione, quando il fenomeno potrebbe provocare la scarsa crescita dei frutti. Poi vi sono molti parassiti e avversità che potrebbero influire negativamente sul ciclo vegetativo della pianta.

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Cicloconio o occhio di pavone (Cycloconium oleaginum)

L'occhio di pavone è una delle più pericolose malattie fungine che possono colpire la pianta dell'olivo, aggredendo in particolare le foglie, con qualche lesione anche sui frutti e i rami.

Sulle foglie compaiono dei cerchi concentrici di vari colori, che vanno dal dal giallo al bruno rassomiglianti appunto al famoso occhio di pavone. L'effetto devastante è quello della caduta delle foglie con conseguente blocco della fotosintesi. I frutti invece risentono molto meno della caduta. Il problema si risolve con l'uso di prodotti chimici in febbraio-marzo e poi in ottobre ma quando la malattia non ha colpito più del 40% delle foglie. L'intervento chimico deve essere a base di rame, ovvero Poltiglia bordolese e Idrossidi di rame, o ditiocarbammati con prodotti come lo Zineb o lo Ziram.

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Lebbra delle olive:(Gleosporium olivarum)

occhio di pavone È una malattia autunnale che compare in concomitanza con le piogge. La parte colpita è il frutto che presenta macchie estese e tonde di colore bruno scuro in cui si sviluppano pustole. I frutti soffrono della caduta e la malattia influisce anche sull'olio che diviene di scarsa qualità, acido e torbido. Possono essere colpite anche le foglie, che cadono, e i rami. L'arma più efficace contro questa malattia è la prevenzione che vede l'ottimale drenaggio del terreno come prima opzione e poi lo sfoltimento della chioma per diminuire le concentrazioni umide che attirano questa malattia. Poi si può agire chimicamente con gli stessi prodotti al rame usati per l'occhio di pavone.


Rogna dell'olivo (Pseudomonas savastanoi)

La rogna dell'olivo è un batterio conosciutissimo che attacca la pianta in generale ma fa sentire i suoi effetti in particolare sulle radici. I frutti vengono deformati dalla malattia, con presenza di infiammazioni, screpolature e maculature. La rogna provoca riduzioni nelle rese fino al 30%, e un pregiudicamento sostanziale nella qualità dell'olio. La malattia è favorita dalle piogge primaverili e le temperature calde. Si combatte con potatura di rimonda e dei rami infetti. Non si puo intervenire chimicamente.


Mosca dell'olivo (Dacus oleae)

La Mosca dell'olivo è un parassita molto pericoloso per questa pianta in quanto l'insetto deposita le uova sull'albero e questa inizia a nutrirsi dei frutti. La larva è lunga circa 8 mm e le mandibole sono addirittura visibili ad occhio nudo. Da adulta invece la mosca si nutre della linfa della pianta stessa. Tra i danni che questo insetto provoca vi è anche il favorire della rogna stessa prima descritta. Viene combattuta con degli antiparassitari chimici ma negli utlimi hanno si è cominciato ad usare soluzioni ecologiche come altri insetti innocui per la pianta che si nutrono delle larve e delle uova.

Chimicamente invece si interviene con gli adulti con trappole alimentari avvelenate e sessuali.


Tripide dell'olivo (Liothripis oleae)

Il Tripide è un insetto molto diffuso nel Mediterraneo e danneggia i germogli, le foglie, i fiori e i frutti con punture trofiche. L'insetto limita le rese, deforma le foglie e fa abortire i fiori. I frutti vengono maculati e infettati dalle punture. Si combatte chimicamente, agronomicamente e biologicamente. Per combatterlo si usano due entomofagi del Liothripis. Chimicamente invece si interviene con dei fosforganici, mentre si possono usare anche delle potature mirate.


Cocciniglia mezzo grano di pepe (Seissetia olea) e Cocciniglia cotonosa dell'olivo o Filippa (Lichtensia viburni)

La Cocciniglia è un parassita molto comune a tutte le forme vegetali, anche se le sue preferite sono gli agrumi e appunto l'olivo. Comunque attacca numerosissime piante in particolare sui rami e sulla parte inferiore delle foglie, sulla nervatura principale. Gli effetti principali del suo attacco sono sulle rese, che si abbassano notevolmente. Le foglie vengono bruciate dai suoi escrementi che concentrano il calore in piccoli punti. L'Umidità estiva e stagioni invernali tiepide ne favoriscono lo sviluppo. Anche concimi troppo azotati, la mancanza di potature e le alte densità ne favoriscono lo sviluppo. La cocciniglia si può combattere sia con l'agronomia che con la chimica. Dal punto di vista agronomico si praticano potature forti e si usa poco azoto nelle concimazioni. Dal punto di vista chimico si usano i classici con fosforganici. La Cocciniglia cotonosa si combatte anche con predatori naturali come i Coleotteri Coccinellidi.


Olivo malattie: Tignola dell'olivo (Prays oleae)

La Tignola è un insetto che danneggia l'olivo con le sue larve/bruco che si cibano delle foglie e dopo, quando diventano crisalide, si imbozzano nei boccioli floreali, detti mignole per l'olivo. Ma è come farfalla che si segnala per i danni peggiori, facendo addirittura cadere le olive. Si combatte con la chimica (fosforganici) o con gli insetti predatori.


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