Olivo cultivar

Le cultivar

L'albero dell'ulivo è conosciuto fin dai tempi più antichi, ed essendo molto sfruttato da migliaia di anni, ha subito numerose clonazioni e adattamenti a diversi climi, pur rimanendo una pianta da clima caldo, che non può essere coltivata a nord. Sono quindi moltissime le varietà, dette cultivar, ma purtroppo gli studi al riguardo sono partiti solo di recente in quanto in passato l'olivo e l'olio non vivevano il riguardo che oggi viene rivolto a questo prodotto. L'olivo d'altra parte è una pianta molto resistente che non necessita di alcuna attenzione. Questo ha fatto sì che gli studi per la sua cura fossero pochi e marginali. Inoltre l'ulivo ha una diffusione molto minore rispetto alla vite ad esempio, confinato solo nell'area del Mediterraneo e impossibilitato a passare le Alpi e i Pirenei. L'Italia è sicuramente il paese di eccellenza per la coltivazione dell'ulivo e la produzione dell'olio. Qui la coltivazione nei secoli ha sfruttato l'innesto sull'olivastro oppure la semina (più lunga nei risultati) o anche la messa a dimora di giovani alberi. La prima e l'ultima selezione permette naturalmente le varie clonazioni o selezioni varietali, che hanno nei secoli, portato a tutte le varie cultuvar oggi presenti sul nostro territorio e non solo. La mancanza di ricerche di lunga data ha portato anche alla confusione regionale, dove la stessa cultivar viene trattata in modo diverso, specialmente nel nome, a seconda della zona di coltivazione.

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La classificazione

La classificazione delle varie cultivar di olivo dipende molto dalla destinazione delle olive, quindi dalla loro trasformazioni in olive da tavola o olio da tavola, e poi dalle varie specularità. Nel caso delle cultivar da olio da tavola chiaramente le olive hanno come destino la produzione di olio di oliva, il che ne determina le caratteristiche. In genere si tratta di olive di piccole dimensioni ma con buone rese in olio, resistenti agli insetti ma di difficile raccolta.

Le cultivar che sono destinate invece alla produzione di olive da tavola, dette cultivar da mensa, sono chiaramente destinate a questa produzione e devono essere generalmente olive di grandi dimensioni per essere appetibili dai consumatori, facilmente raccoglibili con la brucatura ed avere una drupa resistente oltre che una bassa resa in olio.

Vi sono poi delle cultivar dette a duplice attitudine, perché vengono usate per entrambi gli scopi all'occorrenza, con olive di dimensioni medie in cui quelle più grandi ed esteticamente migliori serviranno alla mensa, mentre le altre serviranno a produrre dell'olio.

L'identificazione avviene secondo determinati parametri derivati dall'esperienza e dalla coltivazione diretta in quanto tutta la specie dell'ulivo, nelle sue diverse varietà, rispecchia comunque una forte omogeneità che rende complicata l'identificazione. Inoltre le cultivar possono variare di comportamento a seconda del territorio d'allevamento e questo complica ancor di più l'identificazione se non portare anche alla dichiarazione di una nuova cultivar.

Le varie cultivar vengono comunque identificate a partire dai loro diversi caratteri morfologici e fenologici.


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Olivo cultivar: I caratteri delle cultivar

Le cultivar, come per il resto delle altre piante, presentano diverse caratteristiche morfologiche e fenologiche, con cui poi vengono distinte in diverse specie. Per le caratteristiche morfologiche vengono considerati in genere l'albero nel suo complesso, anche comportamentale, le foglie e le drupe (le olive). Quando si parla dell'albero si evidenziano innanzitutto il portamento e la vigoria, ovvero sviluppo e crescita della pianta anche da un punto di vista della velocità a cui il tutto avviene. Il portamento, con il quale si indica la direzione della crescita, può essere assurgente se i rami vanno verso l'alto; espando se i rami si indirizzano in orizzontale e pendulo quando questi tendono a ricadere verso il basso.

Le foglie poi vengono differenziate secondo molte caratteristiche, a partire dalla forma, che può essere lanceolata, ellittico-lanceolata o ellittica e dalle dimensioni con particolare riguardo per la lunghezza a cui è poi proporzionata sia la larghezza che la superficie. Vi sono poi il colore, la curvatura e la forma dell'apice.

Anche la drupa presenta diverse caratteristiche per l'identificazione. Per prima cosa si valuta il peso che varia da 1,5 g fino a 6 g per frutto. A questo è direttamente legata la dimensione, detta pezzatura del frutto, e quindi la destinazione della cultivar. Poi si valuta la forma che può essere sferica, ovoidale o allungata.

Di grande importanza è anche la valutazione del colore a maturazione, che può andare dal rosso al nero, dal verde al violaceo.

Poi vi sono le caratteristiche fenologiche, che classificano l'albero in base alle varie fasi vegetative: mignolatura, fioritura e maturazione, dipendenti dalla zona e dal clima.


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