Vini doc e docg

Doc e docg: differenze

Qual è il fattore che consente l’attribuzione, ad una bottiglia di vino, dell’etichetta Doc o Docg? Cosa vuol dire, al di là dell’acronimo, questa sigla in termini di qualità effettiva? E’ una domanda che un bevitore appassionato, un uomo che ha a cuore lo sviluppo e l’approfondimento dell’enologia non può non porsi. La risposta che viene da dare a primo impatto, tra le pagine di questo sito, è assimilabile ad un termine semplice semplice: qualità. Un vino diventa doc o docg solamente se è un buon vino e se ha qualcosa di speciale che contribuisce in maniera essenziale a renderlo diverso da tutti gli altri. Non a caso, queste sigle sono diventate di uso comune – ma sempre per la stessa ragione, il certificato di autenticità – anche in ambiti che non ha nulla a che spartire con il vino e l’enologia.
marchio docg 2

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Vini doc e docg

barolo doc Qual è la caratteristica essenziale dei vini doc e docg? Oltre alla già menzionata qualità, questi vini hanno il pregio di vedere la luce in zone di produzione non particolarmente ampie, abbastanza raccolte e chiaramente delimitate geograficamente. Sono vini di origine controllata perché nascono in territori facilmente controllabili e a cui è possibile dare un confine preciso. I disciplinari di produzione e le leggi europee in vigore in materia vinicola sanciscono senza mezzi termini che questi vini vengono prodotti in zone di piccole o medie dimensioni, in accordo a quanto ordinato da regole precise. Qualità, territorio, rispetto della legge: sono i tre must a cui un vino doc non può sottrarsi; l’ultimo punto è relativo in special modo alle uve e ai vitigni utilizzati per la produzione, che non possono essere di più tipi, ma piuttosto afferenti ad una specie precisa.

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L'evoluzione della specie

Per quanto riguarda i vini docg, possiamo dire in introduzione che essi rappresentano l’evoluzione della specie: nel senso che prima di essere dei docg sono stati dei doc. Andando nel dettaglio, diciamo che un vino diventa a denominazione di origine controllata garantita, dopo cinque anni trascorsi da Doc (vino a denominazione di origine controllata). I vini diventano docg dopo questo periodo di tempo, perché vengono riconosciuti prodotti di pregio in riferimento alle caratteristiche organolettiche e qualitative che possiedono. L’utilizzo della denominazione Docg non è consentita dalla legge ai vini che siano stati prodotti mediante l’utilizzo di vini non autorizzati e non riconosciuti superiori, dal punto di vista della provenienza geografica. Chiudiamo con una curiosità che distingue i vini doc dai docg: per questi ultimi sono previsti una produzione più ampia e un livello zuccherino più elevato.



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