Resa uva vino
Alcuni lo considerano un argomento di piacevole conversazione, altri una questione di lavoro, altri ancora il centro di ragionamenti che ruotano intorno ad una passione alimentata di giorno in giorno, mediante l’acquisizione di informazioni, nozioni ed esperienze che sono tante ma non sono mai abbastanza. Quando si parla di vino, insomma, non si finisce mai di imparare, c’è sempre qualcosa in più da aggiungere al proprio bagaglio di conoscenze, c’è sempre da informarsi, c’è sempre da migliorarsi e da acquisire notizie in più. Perché questo accada, c’è naturalmente bisogno di rimanere a stretto contatto con il mondo dell’enologia, con un settore sempre in espansione ed arricchito di notizie, argomenti e novità. Più di quanto si possa pensare, l’enologia, procede di pari passo con la tecnologia: si tratta di due ambiti che vanno praticamente in sinergia, in quanto il modo di produrre il vino cambia con il passare del tempo e non rimane mai insensibile alle nuove scoperte e alle novità tecnologiche. Tuttavia, per quanto forte ed irresistibile sia il richiamo della tecnologia e coinvolgente l’avvento di nuove macchine e nuovi sistemi di produzione, ci sono particolari, più o meno influenti, che non cambiano mai, che più che dettagli sono da considerare dei veri e propri punti di riferimento per chi intende acquistare o coltivare uva per destinarla alla produzione del vino.
Quando si prende una decisione di questo tipo, sono diverse le domande che bisogna porsi. Innanzitutto, ci si chiede cosa si aspetta dall’uva acquistata, che tipo di vino si intende realizzare, e soprattutto quanto se ne vuole realizzare. E’ un errore comune quello di trascurare l’importanza delle quantità, delle dosi e dei numeri. Esistono proporzioni, rapporti precisi e dosi altrettanto esatte che consentono di non sforare e mantenersi entro i parametri della produzione desiderata. Ad ogni quantitativo di uva, corrisponde un quantitativo di vino prodotto. In una parola, tutto questo corrisponde alla resa: con questo termine ci si riferisce alla proporzione esatta relativa alla produzione del vino. Quanta uva occorre per produrre una determinata quantità di vino? E’ questa la domanda cruciale a cui rispondono i dati relativi alla resa. Non occorre un’esperienza ventennale per capire che si tratta di un discorso tutt’altro che universale, anzi passibile di variazioni relative ai vari tipi di uva. Ogni uva ha una resa specifica, non tutti i prodotti sono uguali. Ci sono uve più asciutte e uve più succose: nel primo caso la resa sarà sicuramente inferiore che nel secondo caso, e viceversa. Insomma è impossibile assolutizzare il discorso relativo alla resa dell’uva, in quanto non tutte le uve hanno le stesse caratteristiche organolettiche, lo stesso grado zuccherino, la stessa percentuale di acqua.
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In ogni modo, esistono dei parametri di riferimento, esistono dei casi che sono utili più che altro per farsi un’idea di quello che si può ottenere dall’utilizzo dell’uva per la vinificazione. Si tratta di rapporti e proporzioni che servono per comprendere in maniera orientativa cosa ci si può aspettare da una data quantità di uva, se si intende produrre del vino. Basta parlare con qualcuno del mestiere, oppure semplicemente con qualcuno che almeno una volta nella vita si è interessato della produzione del vino, per conoscere questi dati. In generale, a prescindere dal vino in questione, la resa dell’uva nera è del 70%. Questo vuol dire che lavorando un quintale di uva nera, si otterrebbero circa 70 litri di vino. Abbiamo già visto come sia impossibile assolutizzare questa proporzione e prendere per universale ed infallibile questo dato. Quello che possiamo dire, in queste righe, è che per capire in maniera sommaria ma utile quanto vino si può ricavare da un quintale di uva, è consigliabile muoversi intorno a queste cifre. Decina più, decina meno, i numeri sono questi. Poi, può capitare di imbattersi in un produttore (abituato a lavorare con determinati tipi di uva) che vi dirà che il rapporto non è del 70, bensì del 65%; oppure può succedere di incontrare un viticoltore che da sempre ha a che fare con uve dolci e succose, che vi parlerà di un rapporto relativo al 75%. Siamo lì: si oscilla su queste cifre e su questi termini, difficilmente vi capiterà di sentir parlare di una resa dell’80 o del 90%, per dirla in altre parole. Contrariamente a quanto si possa pensare, la resa uva- vino è uno degli aspetti più interessanti tra quelli coinvolti nell’ambito della produzione vinicola. I viticoltori più esperti sono fermamente convinti che si capisce veramente di vino quando si arriva a capire semplicemente spremendo tra le mani qualche acino d’uva, quale resa questa riuscirà a fruttare. Ecco, se vi state avvicinando adesso a questo splendido mondo che è l’enologia, prendete pure questo consiglio come assolutamente valido: fate di tutto per imparare con esattezza la resa uva-vino. E’ così che si diventa grandi in questo campo, è così che si acquisisce una padronanza pressoché completa dell’enologia…
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