La temperatura di servizio del vino

Considerazioni generali sul servizio del vino

La temperatura di sevizio di un determinato vino è uno degli aspetti principali e che si legano a doppio filo con la tradizione enologica.

Versare nel bicchiere un vino 'conservato' ad una temperatura errata, è come fumare un sigaro male umidificato o tuffarsi su di una pietanza cotta male ed in maniera non adeguata rispetto agli ingredienti.

In poche parole, si andrebbe a rovinare quello che è il gusto, la proprietà organolettiche a tutta la bevuta/fumata/mangiata ne risulta compromessa.

Proprio al fine di evitare spiacevoli disagi, occorre seguire una rigida impronta culturale e tecnica per fare sì che ogni bottiglia di vino riesca ad esprimersi al suo meglio.

Ogni tipologia di vino, che andremo ad analizzare, richiede delle temperature di servizio diverse, calcolate su particolari caratteristiche che rendono un prodotto unico ed irripetibile.

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Il servizio dei vini bianchi

vino rosso La temperatura preferibile per i vini bianchi, varierà generalmente tra i 9° ed i 13°C, a volte 14°, anche se logicamente le considerazioni variano da vino a vino, essendo ogni bottiglia una produzione irripetibile.

I vini bianchi giovani (ovvero la cui maturazione è stata limitata - ndr), cosìccome a quelli freschi ed aromatici, possono tranquillamente essere serviti direttamente ad una temperatura stimabile tra i 10 ed i 12°C.

La gamma di vini morbidi e maturi, che prima di venir immessi nel mercato e conseguentemente serviti, viene conservata, per dirla tecnicamente "affinata" all'interno delle bottiglie per un periodo di 3 o 4 anni, per poter poi sopportare temperature più alte, attorno ai 13 - 14°C.

Infatti, servire un bianco a temperature più elevate di quelle sopra citate, significa esaltare in maniera non adattissima le caratteristiche 'dolci' a discapita dell'acidità e di quella sapidità che costituisce uno dei punti di grande forze e desiderabilità della tipologia di vino bianco.


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Il servizio dei vini rosati o rosè

Passiamo ai vini rosati, o rosè per usare un provenzalismo.

Il servizio di questo vino segue sostanzialmente quelle che sono le linee guida basilari per il vino bianco.

Occorre tuttavia tenere in forte considerazione l'eventuale e spesso probabile componente tannica dei vini che appartengono alla categoria dei rosati, il che ne comporterà un servizio a temperature leggermente più alte, così da non renderli eccessivamente astringenti, ma con una mix gradevole di dolcezza ed acidità al palato.

I vini rosati che per maturazione sono freschi e giovani, ossia la maggior parte, si servono tra una scala di temperature compresa tra i 10° ed i 12°C, mentre quelli più corposi e tannici potranno raggiungere temperature di 12°, 13°, 14° e in rarissimi casi addirittura 15°C.


Il servizio dei vini rossi

La temperatura dell'eventuale servizio del vino rosso è in assoluto quella più difficile da trattare, in quanto le tecniche di vinificazione per questa categoria di vini è spesso soggettiva, non segue procedimenti troppo rigidi e strutturali.

Partiamo con il dire che i vini rossi, rispetto a tutti gli altri, hanno una natura estremamente tannica e molto meno acida rispetto ad i bianchi.

Per proseguire, occorre distinguere diverse categorie.

I vini rossi giovani, detti 'novelli', e quindi dal sapore già fresco e poco impegnativo grazie (o a causa - ndr) alla presenza tannica ridotta al minimo, andranno serviti in una temperatura compresa tra i 14° ed i 16° C.

Quelli giovani, poco tannici e con strutturalità semplice, dolce e di facile consumo, possono infatti essere serviti a tali temperature (vedi sopra - ndr) senza il rischio di renderli astringenti al gusto, in quanto tendono a rimanere piacevoli nonostante tutto, senza troppi condizionamenti legati alla temperatura di servizio.

Questa regola, non a caso, è di stringente attualità per quel che riguarda il dibattito sui vini novelli, che grazie ad una tecnica di produzione e di imbottigliamento tutta particolare, sono assolutamente poveri in quanto a tannino e possono essere serviti leggermente più freddo rispetto ad altri vini rossi, come quelli più corposi, ad esempio.

Questi ultimi, infatti, possono arrivare anche ad una temperatura attorno ai 18°C.

Data la loro componente tannica, il freddo potrebbe comprometterne irrimediabilmente la completezza della gamma aromatica, e la temperatura quasi regolata 'ambientalmente' aiuta la conservazione dei valori organolettici.

Per concludere, i vini rossi che sono stati affinati per anni nelle cantine all'interno delle bottiglie, possono essere serviti attorno ai 18°C o in alcuni casi molto particolari, eccezionalmente a temperature di 19° o 20°C.

Fatta eccezione dei novelli, la temperatura ideale dei vini rossi generalmente reperibili in commercio si aggira dunque attorno ai 16°, 17° e 18° C.


Servizio dei vini spumanti rossi

Un discorso decisamente più lungo e complesso da affrontare, è quello che concerne la temperatura di servizio dei cosiddetti 'vini spumanti', ovvero quei prodotti caratterizzati, al momento chiave dell'apertura della bottiglia nella quale sono contenuti, dalla emissione della celebre spuma (da qui il nome spumante, ma non era difficile intuirlo - ndr).

La spuma, è causata dalla presenza all'interno della bottiglia di anidride carbonica, nona aggiunta artificialmente dall'uomo bensì prodotta autonomamente durante il processo di fermentazione.

La CO2, ossia l'anidride carbonica appunto, si forma proprio con la fermentazione, e si può ottenere seguendo due differenti scuole di pensiero, come il metodo champenoise (anche detto metodo classico - ndr) e il metodo Charmat (o Metodo Martinotti - ndr).

Solamente negli spumanti gassificati, l'aggiunta dell'anidride avviene manualmente, addizionandola al prodotto a basse temperatura.

Questo intervento, causa però una finezza molto limitata, ed i profumi ne risentono drasticamente, tanto da far catalogare questa categoria di prodotti in una fascia di qualità mediocre e sicuramente inferiore.

Per questo motivo, cercare di tracciare una metrologia di conservazione legata alle temperature nel mondo dei "vini spumanti" ha ben poco senso.

Gli spumanti che potremmo definire bianchi, aromatici e quindi dolci, come ad esempio l'Asti spumante, uno dei prodotti italiani più rinomati, vanno serviti mediamente ad una temperatura molto bassa, vicino ai 7° od 8° gradi centigrado.

Grazie alla componente aromatica molto spiccata e sensoriale dalla quale sono composti, gli spumanti bianchi possono senza problemi sopportare temperature così basse senza perdere in qualità.


Servizio dei vini spumanti rossi

Diverso discorso per gli spumanti di tipo dolce e colore rosso.

In questo caso, il rappresentate più illustre di produzione nostrana è sicuramente il Bracchetto d'Acqui.

Queste tipologie di spumanti, richiedono un tipo di temperatura di servizio diversa da prodotto a prodotto.

Ritornando all'esempio pratico del Bracchetto d'Acqui, uno spumante sì dolce ed aromatico ma meno di altri, andrà servito a temperature non esattamente troppo basse, ovvero tra i 10° ed i 12°C.

Spumanti rossi e dolci dalla componente più aromatica e leggermente acida, ben sopportano temperature più basse, stimabili attorno agli 8°C, mentre per prodotti più tannici occorrerà aumentare 'drasticamente' ma in maniera controllata la temperatura fino a raggiungere anche i 13°, 14°C.


Servizio dei vini spumanti secchi

Gli spumanti secchi, vengono generalmente ottenuti e prodotti con il cosiddetto metodo Charmat o metodo Martinotti.

Un esempio classico da apporre alla causa, è il Prosecco di Valdobbiadene, un prodotto davvero molto rinomato per quanto concerne il panorama italiano.

Anche per gli spumanti secchi vale la regola degli spumanti rossi.

Generalmente, le temperature andranno tra gli 8°C ed i 10°C.

Una nota a margine, va quanto meno riservata agli spumanti prodotti con il metodo classico, vedi il celebre Franciacorta, ed a quelli prodotti con il "mèthode champenoise", vedi l'ancor più celeberrimo Champagne.

In genere, questi spumanti richiedono una temperatura di servizio stabilmente situata tra i 9° ed i 10°C.

Tuttavia, quando si parla di spumanti importanti o meglio ancora, affinati per un tempo lungo se non lunghissimo, si può anche arrivare attorno ai 12°C, così da consentire lo sviluppo progressivo di quegli aromi complessi che si sono sviluppati con fatica, dedizione e lentezza estenuante nel corso del tempo.


La temperatura di servizio del vino: Servizio dei vini liquorosi e Passiti

L'ultimo argomento importante da trattare, riguarda i vini Passiti e liquorosi.

La caratteristica che si rivela comune ad entrambe le tipologie, è la concentrazione alcolica piuttosto elevata e generale.

Senza dimenticare, ovviamente, la consueta dolcezza che li caratterizza.

Tuttavia, sebbene siano di "secondo piano" in quanto a popolarità comune, dei vini liquorosi secchi, come accade talvolta per certi Marsala, che contengono non casualmente una quantità di zuccheri molto modesta, tanto da non essere percepita al palato durante la degustazione.

Proprio per questo motivo, la temperatura di tali vini va stabilità rispetto a quali elementi di composizione si preferisce valorizzare.

E' un discorso estremamente complesso, come si sarà già capito.

Se ad essere messe in risalto saranno le caratteristiche e le note dolci del vino, nonché uno sprigionarsi di odori, profumi e sensazioni, sarà opportuno servire ad una temperatura molto alta, per la precisione tra i 14°C ed i 18°C, tenendo sempre a mente che così facendo sarà anche l'alcol ad essere esaltato.

Se invece, contrariamente, si preferirà valorizzare la freschezza del vino, o quanto meno migliorarla, la temperatura di servizio dovrà abbassarsi fino a cifre comprese tra i 10° ed i 14°C.

I vini liquorosi di tipo secco, ma anche fresco e giovane, possono essere serviti a temperature anche più basse e fredde, attorno ai 9°, 10° gradi.

Così facendo, la graduazione alcolica e la percezione della stessa si abbasserà notevolmente, favorendo una diversa degustazione del prodotto.

Ciònonostante, è sempre bene tenere a mente una cosa: minore è la temperatura, minore risulterà lo sviluppo aromatico.

E' infatti un peccato quasi capitale servire questi vini a temperature troppo fredde, sacrificando l'aspetto aromatico tipico di questi vini.

In poche parole, significherebbe snaturare l'essenza del vino liquoroso come siamo abituati a concepirlo.



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