La bordolese
Se, in ambito vinicolo ma non solo, la competizione tra Italia e Francia è sempre stata molto pronunciata, il merito va prima di tutto alle numerose risorse che i due paesi vantano in questo senso. In termini di vigneti, di vitigni e anche di abilità a produrre vini di elevatissima qualità, oggi giorno Francia e Italia rappresentano senza ombra di dubbio il fiore all’occhiello dell’enologia europea. Una rivalità che va avanti da decenni, e vede le due tradizioni confrontarsi sia sul piano degli spumanti – dove, a onor del vero, ai nostri cugini va riconosciuto il merito di aver dato vita allo champagne, prodotto di elevatissimo spessore – ma anche su quello dei vini rossi e bianchi. Non per ultimo, ma senza dubbio un pochino meno importante, è il piano della nomenclatura relativa agli accessori relativi alla sfera vinicola. Ci sono nomi di bicchieri, bottiglie ed altri oggetti legati al vino, che negli anni hanno preso il nome dalla terra in cui sono nate oppure dagli ideatori.
Un trattamento di rilievo va riservato ad una delle bottiglie più comuni del panorama internazionale: la bordolese. Come si evince dalla denominazione, ci troviamo di fronte ad una bottiglia che ha visto la luce nel Bordeaux, ovverosia una delle roccaforti del vino rosso europeo. Il nome ai più dirà poco o nulla, ma a ben vedere, e come del resto si evince dalla foto, la bordolese è una bottiglia semplice ed estremamente diffusa. Vanta una base estremamente normale e poco pronunciata, al contrario della spalla, che viceversa è molto alta e vigorosa, il tutto per ostacolare la fuoriuscita di eventuali depositi e residui di produzione. Per quanto concerne il corpo, questa bottiglia vanta un diametro che oscilla tra i 7,5 e gli 8 cm. Il collo ce l’ha molto corto e il cercine è anch’esso poco pronunciato. Per quanto riguarda l’altezza e la capacità, sono i due fattori che dipingono la bordolese come una bottiglia normale e di uso assolutamente comune. Dal basso verso l’alto questa bottiglia misura infatti 30 cm e non può contenere più di un ¾ di litro, ovvero 75 cl.
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Oggi la bordolese è la bottiglia più prodotta e commercializzata in ambito vinicolo, perché offre dei vantaggi non da poco. E’ prodotta in un vetro leggero e di scarso spessore, che è trasparente nel caso ci sia da confezionare vini bianchi e diventa verde scuro o marrone nel caso dei vini rossi. Si è diffusa da diversi anni praticamente in tutto il mondo per la sua leggerezza e per la sua semplicità di stoccaggio e confezionamento.
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