Vino bianco piemontese

Il Piemonte è una delle eccellenza italiane nella produzione enologica. Piemonte è sinonimo di qualità dato che i vini della regione, soprattutto quelli rossi ( che rappresentano circa il 75% della produzione annua), ma quelli bianchi non da meno, sono considerati tra i migliori in Italia insieme a quelli veneti e toscani. Essi sono riconosciuti in tutto il mondo, non soltanto nel nostro paese e rappresentano il settore produttivo cardine della regione. La regione può vantare quasi 50 vini a marchio DOC e ben 12 vini DOCG. Un numero sicuramente molto alto, forse tra i più alti in Italia ma non è questo il dato più importante da sottolineare. Il Piemonte e i suoi viticoltori, infatti, non badano alla quantità bensì alla qualità. La regione presenta un territorio molto vasto con una superficie vitata che consente di produrre circa 4 milioni di ettolitri di vino all’anno e di questi ben il 90% è riservato ad un mercato soprattutto estero che punta alla qualità.

Il Piemonte ha una tradizione enologica molto antica che affonda le sue radici durante l’epoca dei romani, ... continua


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        prosegui ... , quando la viticultura fu stimolata e perfezionata dai grandi proprietari terrieri romani. Nella regione esiste un’importante testimonianza di quanto sia datata l’attività viticola piemontese. Nella seconda metà dell'Ottocento. La cantina ha rivisto la luce in perfette condizione e ha potuto testimoniare come l’arte della vinificazione sia per i piemontesi un retaggio culturale che ha le sue origini nel passato più remoto.

        Il territorio piemontese si presenta prevalentemente come un territorio montuoso diviso quasi equamente tra montagne e colline. La viticoltura della regione ha dunque un carattere soprattutto collinare ed è forse questo uno dei motivi per cui il Piemonte ha mirato alla qualità piuttosto che alla quantità. La coltivazione di vite in collina è molto più dispendiosa rispetto alla coltivazione della stessa in pianura, sia per la consistenza del terreno che per il particolare clima e per l’altitudine, per cui per sopperire alla cospicua quantità di vini prodotti si è puntato tutto sul valore dei prodotti realizzati. Ciò non ha potuto che beneficiare sia al nome del Piemonte, riconosciuto in ambito mondiale come la patria dei vini italiani, ma anche dal punto di vista economico, in quanto si è indirizzata soprattutto verso un mercato meno “commerciale” ma più redditizio.

        Il Piemonte è la seconda regione italiana per estensione territoriale, questo ha consentito la costituzione di numerose zone di produzione vinicola, ognuna delle quali specializzate nella coltivazione di determinati vitigni, autoctoni o alloctoni, a bacca bianca piuttosto che a bacca nera, pervenendo alla produzione di vini strutturalmente diversi e con proprietà e caratteristiche organolettiche assolutamente differenziate. La presenza sul territorio piemontese di una così varia gamma di vini è dovuta soprattutto alla varietà del paesaggio, della conformazione del terreno, alle caratteristiche climatiche a cui si possono aggiungere anche le tecniche di lavorazione, fattori che anziché pregiudicare il prodotto vinicolo lo esaltano e personalizzano rendendo i vini di questa regione tra i migliori al mondo. È possibile tracciare una dettagliata mappa enologica della regione in cui ad ogni area è legata una particolare tipologia di vino.

        Come è stato detto precedentemente, il Piemonte è il padre dei vini rossi e tra le varie aree vitivinicole presenti nella regione quella in cui si concentra il maggior numero di rossi e la zona delle Langhe. L’area in questione comprende la città di Cuneo comprensiva delle province, ciò significa che tutti i vini che vengono indicati con questa denominazione sono prodotti nelle aree appena citate, fatta eccezione per il Langhe Arneis per cui il disciplinare prevede un territorio di produzione più ristretto. Diversi sono i vini Langhe DOC e DOCG, essi vanno dal Nebbiolo, allo Chardonnay, alla Freisa, all’Arneis, al Barolo al Barbera e così via. Oltre ai Vini Langhe Rosso DOC vengono prodotti, nella stessa zona, i vini Langhe DOC Bianco, dei prodotti leggeri che si presentano con un colore giallo paglierino, un profumo intenso ma allo stesso tempo delicato, il sapore è armonico ma anche molto delicato. Un ottimo abbinamento in cucina è senza dubbio con pietanze leggere minestre , zuppe, uova e formaggi. Nello specifico emergono L'Arneis del Roero DOC prodotto nella zona del Roero con uve Arneis. Questo vino è legato ad una curiosità. Esso, infatti viene denominato dai piemontesi “Birichino” ovvero “imprevedibile” in quanto di difficile lavorazione dato che ogni anno tende a variare. Le Langhe Favorita DOC è un vino bianco molto apprezzato dai piemontesi e non solo, deve essere consumato giovane ed è ottimo come aperitivo.

        Nella zona di Asti e dell’Alto Monferrato vengono prodotti numerosi vini DOCG come l’Asti Spumante, il Brachetto d’Acqui e il Moscato D’Asti. L’Asti Spumante è uno dei bianchi più pregati della regione che può vantare, tra l’altro, il marchio DOCG. Viene prodotto ad Asti, così come denota il nome, ma la produzione può essere estesa anche alla città di Alessandria e Cuneo. Esso nasce dalla lavorazione di uve provenienti dal vitigno Moscato Bianco. Per assaporarne al meglio tutte le qualità si consiglia di berlo giovane in quanto un eccessivo invecchiamento finirebbe per comprometterne il gusto. Si presenta con un colore giallo paglierino ed una finissima schiumetta e un profumo delicato. Ottimo se servito come aperitivo o su dessert. Il Moscato D’Asti DOCG viene prodotto in un comune in provincia di Asti, ovvero Canelli. Si tratta di un bianco dolce, tanto che il nome Moscato è legato al fato che l’estrema dolcezza dell’uva attira a sé molte mosche. Il colore di questo vino è giallo paglierino che tende al dorato, il profumo è caratteristico del moscato, il sapore è dolce e gradevole. Per sentirne tutto l’arome si consiglia di gustarlo con della frutta o dei dolci, ciò non toglie che si possa associare a salumi e formaggio.

        Sempre nell’area dell’Astigiano si producono numerose DOC tra cui i rossi l’Albugnano, il Barbera d’Asti, il Cisterna d’Asti, il Dolcetto d’Asti, il Dolcetto d’Alba, la Freisa e il Ruche' di Castagnole Monferrato. Tra i bianchi, invece, citiamo il Loazzolo. Quest’ultimo è un bianco prodotto nel piccolo paese omonimo. Per realizzarlo viene lavorata uva proveniente dal vitigno Moscato. Le caratteristiche organolettiche di questo vino sono condizionate dal clima della zona molto più temperata rispetto al resto della regione. Il colore è un paglierino limpido, profumo intenso e leggermente muschiato, il sapore è dolce e aromatico. Il Loazzolo deve invecchiarein bottiglia almeno un anno prima di essere servito. Generalmente accompagna dessert o formaggi stagionati e piccanti.

        Nell’area della provincia di Alessandria, precisamente nel basso Monferrato, nascono il Barbera del Monferrato, il Malvasia e il Gabiano. Il primo è uno dei più importanti vini a denominazione DOC ottenuto da uve Barbera, Freisa e Dolcetto, così come il Gabiano dove al posto del Dolcetto viene utilizzato il Grignolino. Per il rosso Malvasia, invece, vengono utilizzate uve provenienti dai vitigni Malvasia, Freisa, Barbera e Grignolino, nelle percentuali imposta dal disciplinare.

        A confine con la Liguria, in quella zona che prende il nome di Alto Monferrato, vengono prodotti il rosso Brachetto e i bianchi Gavi e Cortese. Il Gavi vanta il marchio DOCG (nella versione spumante, mentre un DOC per le altre) e nasce dalla lavorazione di uve Cortese. Esso è prodotto nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante.

        Il suo colore è giallo paglierino, con riflessi verdognoli, mentre il profumo è piuttosto delicato. Il sapore si presenta gradevole, perchè asciutto e armonico. La versione tranquillo presenta un colore giallo paglierino chiaro, un odore caratteristico e un sapore delicato e molto fresco. Lo Spumante DOCG invece oltre alla tipica schiumetta di queste tipologie, ha un sapore asciutto e pieno.

        Altri vini nascono dalla spremitura di uva Cortese. Tra questi il Cortese dell’Alto Monferrato, il Piemonte Cortese, i Colli Tortonesi e il Monferrato Casalese. Il Cortese dell’Alto Monferrato presenta, nella sua composizione, oltre al Cortese altre uve a bacca bianca. Esso è prodotto nelle varianti di spumante e frizzante. Presenta un colore giallo paglierino chiaro nel verdino, profumo delicato e sapore leggermente amaro. Il Piemonte Cortese e il Monferrato Casalese presentano oltre alla già citata base, altre uve bianche. Il primo ha un colore giallo paglierino con riflessi nel verde, odore gradevole e leggero e sapore secco. Il secondo presenta il solito colore giallo paglierino, profumo delicato e sapore leggermente amaro. Solo i Colli Tortonesi sono prodotti con un uvaggio interamente Cortese. Ha un colore giallo paglierino nel verdino, odore delicato ma persistente e sapore fresco leggermente mandorlato.

        Nella zona di Vercelli e Colli Novaresi troviamo i rossi DOC Ghemme, Sizzano, Lessona, Boca, Gattinara, Fara. Tra Biella e Torino come non citare i due bianchi DOC Erbaluce e Caluso. L’Erbaluce o Albaluce deriva dal vitigno omonimo. Si tratta di uno dei vini più antichi del Piemonte conosciuto e prodotto addirittura già al tempo dei romani. È consigliabile servirlo giovane, accompagnando piatti come minestre, carni bianche, risotti ma può essere gustato anche come aperitivo. Il Caluso è un passito che richiede un appassimento naturale delle uve e un invecchiamento di almeno 5 anni. È consigliabile servirlo con dessert o formaggi.

        Le cantine più importanti del Piemonte, ma anche quelle meno note, sono capaci di offrire ai propri clienti professionalità e qualità. Ogni cantina a seconda della zone in cui è sita è specializzata nella coltivazione di particolari vitigni e nella vendita e conservazione dei vini prodotti, per l’appunto, dai vitigni coltivati. Alcuni nomi sono Antica azienda Ca’ Dei Mandorli, Antichi Vigneti di Cantalupo e molte altre.