Pigato

Il vitigno

Il Pigato è un vitigno a bacca bianca forse originario della Liguria, comunque coltivato esclusivamente in questa regione. Le sue origine sono abbastanza incerte e gli ampelografi presentano più teorie, anche se le sue affinità con il Vermentino, tanto da confonderlo con questo nel passato, tendono a confermare la sua origine locale. La sua coltivazione comunque è limitata alle provincie di Savona, Imperia e Genova, e anche il nome, dovuto alle piccole chiazze color ruggine. Un'altra tesi vuole il Pigato di origine greca, ipotesi molto probabile vista la storia dei vitigni italiani, ma importato dalla Tessaglia solo nel 1600 come sottotipo del Malvasia, e non in tempi antichi come la tradizione vuole. Il suo arrivo in Liguria è comunque non recente. Il nome inoltre potrebbe derivare dal latino picatum, che indicava i vini aromatizzati dei romani.

La documentazione piu antica purtroppo risale solo al Bollettino Ampelografico del 1883 che lo indicava come molto coltivato nella zona di Albenga, e in misura minore in Val d'Arroscia, in provincia di Imperia. Il resto della regione non sembra appassionarsi molto al vitigno, anche se questo è menzionato in tutti i disciplinari. Tra le curiosita vi è anche la caratteristica che vede le sue tipiche macchie presenti solo nelle zone di presunta origine, mentre non vi compaiono nelle altre aree. Il Pigato è conformato da grappoli di grandi dimensioni a forma conica. Le bacche si presentano anch'esse di grandi dimensioni con forme sferiche. Le bucce sono molto concentrate in pruina, spesse con colori oro tendente all'ambrato. Si segnala per la sua vigoria, l'ottima produzione e la maturazione media.

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I vini del Pigato

Il Pigato viene vinificato sia in assemblaggio che in purezza, ma in poche produzioni, con una diminuzione sostanziale negli ultimi decenni. Viene consumato per lo più giovane, non oltre i tre anni, e localmente anche se trova qualche spazio nella denominazione di origine Ponente Ligure, vinificata nella Piana di Albenga e nella provincia di Imperia. L'influenza del mare conferisce caratteristiche particolari agli aromi, anche grazie all'escursione termica che subisce nell'alternanza tra il giorno e la notte.

Gli abbinamenti sono dunque con la cucina classica della regione, in particolare con i primi al pesto. gastronomico ideale per accompagnare questo vino sono le linguine al pesto alla genovese.

Il Pigato fornisce ottimi vini, in versione sia secca che dolce e passito, che hanno avuto molto successo in passato. Il mare gioca un ruolo fondamentale nella composizione della gamma organolettica, giocata su note di frutta bianca, con aromi molto intensi di pesche e albicocche, che sfuma poi su toni di mandorle amare. Nella versione secca risulta fresco e strutturato, con colori paglierini, mentre in quella dolce la struttura si fa ancora più intensa, con il giusto equilibrio tra freschezza e dolcezza. Il colore si fa chiaramente dorato, l'olfatto acquista aromi ancor più intensi, e l'alcol raggiunge i 13% vol. Gli abbinamenti, oltre al classico pesto, possono essere con il pesce, sia in antipasto, che nei primi e nei secondi, ma anche con i frutti di mare, le verdure e il formaggio. In versione secca è anche un ottimo aperitivo. Per questo viene offerto anche con i classici crostini e snack da forno. Ma lo si può abbinare anche con i crostacei, o pesci più grassi. I vinificatori migliori riescono anche a conferire sentori erbacei, come muschio e salvia, sfumati in delicati profumi di fiori. Qui i palati si fanno più sapidi e quindi abbinabili con pesci più strutturati. Nel Riviera ligure di Ponente Pigato, il vitigno viene occasionalmente tagliato al 5 per cento, per produzioni di ottima qualità fornite dalle rese limitate a 110 quintali. Probabilmente data la sua qualità, molto simile a quella del Vermentino, è con questo la migliore uva ligure, con vini da servire a 13 gradi centigradi. A volte viene assemblato proprio con il Vermentino.


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I produttori

i vigneti biovioTra i produttori si segnalano BioVio che utilizza l'agricoltura biologica per una piccola produzione ma di alta qualità. Ne è testimone il Riviera Ligure di Ponente Pigato di Albenga, puro, di un bel paglierino venato d'oro, con un forte impatto olfattivo alla frutta esotica e al glicine. Ottima vinificazione che offre una buona sapidità che stempera la vena calda del palato, che risente della parziale permanenza sui lieviti e della breve macerazione. Ottimo con i pansotti.

Di livello internazionale il Riviera Ligure di Ponente Pigato Vigne Veggie, anch'esso puro. Una vera opera d'arte vestito di un brillante paglierino rifinito d'oro. Gli l'olfatto esprime ricchi aromi di agrumi maturi, vaniglia e miele d'acacia, in un vino non comune. Il palato gioca nuovamente sull'equilibrio tra sapidità e freschezza, dopo l'affinamento in legno. Da provare con il branzino al basilico.

Tra i grandi Pigato anche il Vignamare di Lupi, sempre paglierino a riflessi d'oro. Anche qui si segnalano frutta tropicale, miele caffè tostato. Sempre sapido, è da provare con le seppie.




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