Vino bianco toscano

La Toscana, assieme al Piemonte e al Veneto, è la maggiore produttrice di vino d’Italia. La regione può vantare una grande tradizione vitivinicola, tra le più esclusive in ambito internazionale, tanto che i vini nati in questa terra sono apprezzati e riconosciuti in tutto il mondo. Si può affermare senza incorrere in errore che il settore vinicolo toscano è un vanto per la regione e per l’Italia stessa. La grandezza dei vini toscani è sancita dalla presenza di ben 7 prodotti a denominazione d’origine controllata e garantita DOCG e 13 a denominazione d’origine controllata DOC. un numero davvero elevato di DOCG che sono il frutto di un paesaggio generoso, di un territorio favorevole alla crescita di vitigni sani e robusti e al lvoro dell’uomo che anni coopera per la realizzazione di prodotti di qualità.

La prima vite era già naturalmente presente in Toscana, ... continua


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        prosegui ... , così come in buona parte del nostro paese. Le prime attività legata alla coltivazione dei vitigni e alla conseguente produzione di vino, sembra essere invece attribuita agli Etruschi, i quali, essendosi installati in quell’area che va dall’alto Lazio alla Toscana estendendosi, successivamente, in tutta l’Italia Centrale, sembra siano stati i primi a conoscere e a diffondere i metodi di lavorazione delle uve per la produzione dei vini. I romani, più tardi, contribuirono a fare avanzare le tecniche di lavorazione e di coltivazione dei vitigni facendo sì che il vino passasse dall’essere una bevanda per pochi privilegiati ad una alla portata di tutti. Il vino, per i romani aveva un valore culturale vero e proprio, esso non era semplicemente una gradevole bevanda, ma piuttosto era un momento di aggregazione da condividere con gli altri invitati ai banchetti. Rappresentava, inoltre, la possibilità di creare allegria e spensieratezza durante le feste e soprattutto era considerato da molti una vera e propria fonte di giovinezza. Intorno all’anno mille, dopo un periodo di crisi nella produzione di vino si ricominciò a stimolare il settore con la nascita della corporazione dei “VInattieri”. Questo evento è molto importante e testimonia quando la cultura vinicola rappresentasse un’importante risorsa economica per la società fiorentina. Come ulteriore conferma del valore della viticoltura a Firenze furono intitolate due strade con il nome di “vigna vecchia” e “vigna nuova”. Altro fatto importante da registrare nella storia della viticoltura toscana è la nascita, qualche secolo più tardi, nel 1753, dell’Accademia dei Georgofili grazie alla quale vennero alla luce nuove composizioni di vino che segnarono un vero e proprio passaggio tra il vino antico e il vino moderno.

        La Toscana presenta una grande varietà di vitigni autoctoni e alloctoni, a bacca bianca o nera. L’Albarola è un vitigno a bacca bianca coltivato soprattutto nella provincia di Massa Carrara, l'Ansonica toscana è anch’esso un vitigno a bacca bianca coltivato sulle coste di Grosseto e Livorno. Altri vitigni a bacca bianca sono il Canaiolo Bianco, la Vernaccia di San Gimignano, il Trebbiano Toscano, il Vermentino di Toscana e la Verdea, mentre per quanto riguarda i vitigni a bacca nera ricordiamo il Canaiolo Nero, il Ciliegiolo, il Sangiovese di Toscana, il Prugnolo Gentile e il Colorino. Il Sangiovese è la base di quasi tutti i vini rossi DOC Toscani.

        La Toscana può vantare prodotti di prima scelta. Il settore enologico della regione punta soprattutto su vini di alta qualità ed è per questo che la regione è tra quella che presenta più vini a marchio DOCG. questi sono ben 7 tra cui i rossi Brunello di Montalcino, Carmignano, Chianti, Chianti Classico, Vino Nobile di Montepulciano, Morellino di Scansano e l’unico bianco Vernaccia di San Gimignano.

        Il Vernaccia di San Gimignano DOCG è uno dei vini più antichi di tutta l’Italia. La sua origine non è ben nota. Secondo alcune fonti sembrerebbe essere arrivato in Toscana dalla Liguria intorno al 1200 anche se il nome vernaccia deriva dal latino Vernaculum che sta per locale. La zona di produzione di quest’importante vino bianco toscano è nella provincia di Siena, esso nasce da uve provenienti dal vitigno omonimo vernaccia di san Giminiano con l’aggiunta di altre uve bianche non aromatiche autorizzate dal disciplinare. Generalmente è un vino che richiede un invecchiamento di almeno due anni, momento in cui ha maturato tutte le caratteristiche che lo contraddistinguono. Il colore è giallo paglierino che con la maturazione tende maggiormente verso il dorato, l’odore è penetrante e tipico, mentre il sapore è armonico con un leggero retrogusto amaro. Un vino del genere deve essere servito con pietanze appropriate come molluschi, crostacei e formaggi molli.Per quanto riguarda i maggiori vini bianchi a marchio DOC, invece è possibile menzionare capolavori come l’ Ansonica Costa dell'Argentario, Bianco della Valdinievole, Bianco dell'Empolese, Bianco di Pitigliano, Bianco Pisano di San Torpè, Bianco Vergine della Valdichiana, Candia dei Colli Apuani e tanti altri.

        L’Ansonica Costa dell'Argentario viene prodotto principalmente nella provincia di Grosseto nei comuni di Manciano, Orbetello e Capalbio. Questo importante bianco viene prodotto con uve provenienti dal vitigno omonimo con l’aggiunta di ulteriori uve bianche non aromatizzate autorizzate dal disciplinare. Le caratteristiche organolettiche di questo vino sono inconfondibili: alla vista si presenta di un colore giallo paglierino, odore fruttato e sapore caratteristico e armonico. Per esaltarne al meglio le proprietà l’Arsonica può accompagnare piatti di pesce o formaggi forti come quello caprino, ma può essere servito anche come aperitivo.

        Il Bianco della Valdinievole viene prodotto nella provincia di Pistoia comprendendo comuni come quello di Montecatini Terme, Buggiano, ma anche altri tra cui Larciano, Pescia e Nievole. Esso è ottenuto dalla lavorazione di uve dei vitigni Trebbiano toscano, Malvasia del Chianti, Canaiolo bianco e Vermentino ed eventualmente in aggiunta altre uve a bacca bianca autorizzate dal disciplinare. Il bianco Empolese presenta un colore giallo dal dorato al paglierino, odore gradevole e sapore secco e armonico. È un vino che può accompagnare diverse portate dall’antipasto, alle minestre, alle verdure al pesce.

        Il Bianco dell'Empolese ha ottenuto il marchio DOC nel 1989. Esso viene prodotto nei comuni di Empoli, Cerreto Guidi, Fucecchio, Vinci, Capraia e Limite e Montelupo Fiorentino così come stabilisce il disciplinare. I vitigni utilizzati per la produzione di questo vino sono Trebbiano toscano che ne costituisce la base, Malvasia del Chianti fino ad un certo limite stabilito dal disciplinare. Esso si presenta con un colore giallo paglierino, un profumo tipico ed un sapore fresco e secco. La gradazione alcolica dell’Empolese è media, non superiore ai 10°. Esso può essere servito come aperito, può accompagnare ugualmente antipasti verdure e pesce.

        Un altro importante bianco della regione è il Bianco Pisano di San Torpè che viene prodotto nella provincia di Pisa, nello specifico sulle colline del chianti per continuare nella zona fino al fiume Arno. Questo vino è un altro marchio DOC, ottenuto nel 1980. La composizione ampelografica del Pisano di San Torpè è costituita da una base di uve Trebbiano Toscano con l’aggiunta di ulteriori vitigni a bacca bianca secondo i limiti stabiliti dal disciplinare. Esso è prodotto in diverse versione, ovvero il Vin Santo e il Vin Santo Riserva. Generalmente un vino del genere deve essere bevuto giovane in accompagnamento a frutti di mare e pesce. Si presenta con un colore giallo paglierino più o meno carico, un odore vinoso, tipico ed un sapore armonico e delicato.

        Come non citare in questa sezione dedicata ai vini bianchi, un bianco per eccellenza, prodotto nella provincia di Massa-Carrara, si tratta del Candia dei Colli Apuani. Il disciplinare ha imposto come area di produzione di questo importante vini bianco della tradizione toscana, il territorio dei Colli Apuani, così come lo stesso nome ci indica. Nello specifico i comuni interessati sono quelli di Carrara, Massa e Montignoso. Si tratta di un vino che sente enormemente dell’influenza della vicina Liguria. Esso infatti è prodotto attraverso l’impiego di vitigni per metà toscani e per l’altra liguri. Le uve utilizzate provengono dai vitigni Vermentino e Albarola tipici vitigni di origine ligure, associati a Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca Lunga tipicamente toscani. Un vino speciale non può che essere contraddistinto da caratteristiche organolettiche altrettanto particolari, probabilmente proprio per l’influsso ligure delle uve utilizzate per questo vino. Il Candia dei Colli Apuani si pesenta con un colore giallo paglierino che va nell’ambrato, un odore intenso e armonico ed un sapore amabile. Inoltre può essere prodotto nelle tipologie di Amabile, Frizzante e Vin Santo. Il Candia non ha bisogno di un lungo invecchiamento, anzi, è necessario berlo giovane per evitare che la troppa maturazione possa fargli perdere tutte le sue proprietà e il suo gusto. Esso può accompagnare piatti di pesce ma anche sughi più elaborati. Nella versione amabile può essere bevuto in accompagnamento ad ottimi dessert e nella versione Vin Santo può accompagnare soprattutto la pasticceria secca.

        Questi sono alcuni tra i vini bianchi più rinomati. A questi possono essere accostati importanti rossi tra cui ricordiamo il Brunello di Montalcino, il Carmignano, il Chianti, il Vino Nobile di Montepulciano e il Morellino di Scansano.

        La Toscana, come abbiamo visto, dimostra di essere una delle regioni più ricche dal punto di vista enologico e anche dal punto di vista del mercato, la qualità elevata dei propri prodotti fa si che i vini toscani non abbiamo una dimensione limitatamente locale, ma che siano conosciuti addirittura in tutto il mondo. In questo contribuiscono le molteplici cantine e imprese presenti sul territorio. Tra le più importanti si possono ricordare la Fattoria il Lago in provincia di Firenze, l’Aziensa Agricola Fontaleoni e il Castello di San Donato a Siena, la Caiarossa a Pisa, l’Acquabona a Livorno, il Podere Lavandaro a Massa Carrara e così via.