Uva Moscato

Il vitigno

Il Moscato non è un singolo vitigno, ma piuttosto un insieme di uve che condividono le stesse caratteristiche pur non essendo spesso nemmeno parenti tra loro, tant'è che esistono varietà bianche, gialle, rosate e rosse.

Molto probabilmente i Moscati furono importati dai Greci al momento della loro colonizzazione nel sud Italia, datata intorno al VII secolo avanti Cristo, e da li si sarebbero diffusi adattandosi ai vari territori ed arrivando fino in Francia, ma attraverso la Venezia medioevale. Di questo vi è traccia nei documenti storici di Catone, che le definiva uve Apicae, ovvero uve capaci di attirare le api grazie alla loro dolcezza, e in quelli di Plinio e Columella. Sembra che fossero le classi più alte a contribuire alla diffusione dei vari Moscati, in particolare nel Medioevo, grazie proprio alla dolcezza dei grappoli. Oggi il Moscato viene vinificato e coltivato specialmente in rosso e nella tipologia Passito, la più indicata per le sue caratteristiche. Vi sono grandi probabilità che i vini dei Moscati siano stati i primi nella storia ad essere utilizzati nella vinificazione.

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Il Moscato Bianco

Il Moscato Bianco, chiamato anche Moscato di Canelli, è la varietà più coltivata tra i Moscati, la quarta in Italia tra le bianche e la corrispondente in francese del Muscat Blanc à Petits Grains. In Italia sono oltre 15 mila gli ettari coltivati. Il Moscato Bianco viene utilizzato per il famoso Moscato d'Asti, leggero e frizzante, molto elegante. Nel Meridione invece il Moscato sfrutta il clima caldo per fornire vini dolci e corposi, dai colori oro accentuati. I francesi individuano nel nome Muscat la derivazione del termine muschiato, profumato al muschio.

In Spagna il vino ricavato dal Moscato viene chiamato Moscatel e anche qui si possono trovare leggeri vini frizzanti come aromatici passiti.

In effetti il Moscato è un nome storico in tutto il mondo, e generalmente se ne indica la varietà bianca, anche se quello d'Alessandria ha conquistato gli appassionati con i suoi passiti a Pantelleria.

Il Moscato bianco fornisce eleganti aromi di fiori d'arancio e spezie, tocchi mielati e di frutta bianca stramatura.

Il vitigno si presenta con i chicchi di piccole dimensioni, perfettamente rotondi. I colori possono variare dal bianco al rosa, fino al rosso e al violetto, anche se in questa versione non riescono a fornire colorazioni cariche al vino. A volte il colore può cambiare sulla stessa pianta anche a seconda dell'annata.

In questi casi comunque si preferisce cambiare nome al vitigno.


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Moscato di Alessandria

Anche il Moscato di Alessandria è un vitigno molto antico, anche se viene considerato di qualità inferiore all'ottimo Moscato Bianco. Il suo clima ideale è prettamente caldo, e infatti la sua isola d'adozione è Pantelleria, dove fornisce prestigiosi e apprezzati passiti. Al freddo invece soffre molto la colatura e l'acinellatura, e ne è sconsigliata la coltivazione. Produce vini forti, molto dolci, anche se meno aromatici del Bianco, che comunque acquisiscono ottimi aromi di uva e geranio, immersi in confetture d'arancio.

Sembra che solo Pantelleria riesca a farne un grande vino, mentre nelle altre regioni del mondo la tendenza è quella di mescolarlo ad altre uve. Probabilmente è originario dell'Egitto, come farebbe intuire il nome, ma fu certamente conosciuto dai Romani, come attestano alcuni documenti storici. È molto coltivato anche in Spagna, anche se non trova la stessa qualità che si ha in Italia.

È anche il più importante Moscato in Grecia e in Sud Africa, e trova coltivazioni anche in Sud America, in particolare in Cile, ma anche in Colombia, in Perù, e addirittura in Giappone. Naturalmente è presente da millenni in tutto il bacino del Mediterraneo. In Francia invece non è mai stato tanto amato quanto il Muscat Blanc, molto più adatto e produttivo nel clima fresco transalpino.


Muscat Hamburg

moscato rosso Il Muscat Hamburg è sicuramente il meno pregiato tra i Moscati, con i chicchi di colore sempre rosso. La sua produzione è destinata in maggioranza al consumo da tavola, mentre la vinificazione è scarsa e più che altro artigianale. I chicchi sono molto polposi, blu scuro molto brillante, ed hanno molto successo in Francia per il consumo fresco, dove rappresentano la seconda uva da tavola per vendite. Per lo stesso motivo è molto apprezzata anche in Grecia, in Europa orientale e in Australia.

I vini invece sono molto leggeri e poco fini, più che altro consumati nell'est europeo.


Uva Moscato: Muscat Ottonel

L'Ottonel è il più leggero dei Moscati a bacca bianca, con profumazioni e colori poco intense nei vini. L'opinione dell'ampelografo Galet è che fu creato nella Loira nel 1852 incrociando lo Chasselas e il Muscat de Saumur, altro vitigno mediocre, per il consumo fresco da tavola.

Ha il vantaggio di maturare precocemente e quindi essere in grado di offrire buone produzioni nei climi freddi. Infatti è l'unico Moscato coltivato nella fredda Alsazia.

Per questo viene coltivato anche in Austria e nelle vicine Ungheria e Bulgaria.



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