Prosecco di Conegliano

Vigneti senza tempo e vino d'autore

Regole precise ed immutabili, frutto del lavoro e della passione di chi decenni fa è riuscito a fare dell’enologia qualcosa di più che una semplice attività commerciale, ma un vero e proprio stile di vita. Il Prosecco di Conegliano è uno dei vini italiani più famosi ed apprezzati nel mondo, una specialità a tutto pasto ma anche l’anima degli aperitivi. E’ un dato di fatto che con la diffusione del rito dell’happy hour all’estero, la domanda di Prosecco di Conegliano in città come Londra, New York e Tokyo è in fortissima crescita. Le ragioni di questo successo sono da ricondurre precisamente ad un prodotto capace di compendiare in un calice (non in una flute) tutto il meglio dell’enologia italiana. Il Prosecco è stato scelto come ambasciatore del gusto italiano nel mondo, per la sua capacità di abbinarsi a decine e decine di piatti differenti, ma anche perché può rappresentare l’anima delle feste e, in generale, per il suo gusto unico e inimitabile.
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Prosecco: da Conegliano al mondo intero

Quando si parla della provincia di Treviso si fa riferimento ad una delle zone di produzione più ricche e sviluppate d’Italia, basata su 15 comuni tra cui Vittorio Veneto, Conegliano e Valdobbiadene, roccaforti di un’enologia tutta da godere e di una viticoltura che non teme confronti. Non a caso, il Prosecco non viene prodotto soltanto da queste parti: ci sono numerose aziende, tra cui la Martini che, ammaliati dal fascino di questo Bianco, raccolgono le uve nella trevigiana e le lavorano dando vita, ad esempio, al Prosecco Frizzante DOCG di Martini. Insomma, parlare di Prosecco vuol dire tirare in ballo una filosofia di vita, un territorio adibito alla coltivazione di uva fin dai secoli più remoti: da queste parti la natura è stata generosa e prodiga, e se a questo uniamo lo spirito imprenditoriale e lo slancio degli investitori che, a partire da metà del XX secolo sono arrivati qui ed hanno creduto nelle potenzialità della terra, il risultato è presto trovato: un prodotto unico e inimitabile, il meglio che si possa scegliere se si intende acquistare una bottiglia evitando il rischio di fare brutte figure: Prosecco di Conegliano, e non ve ne pentirete.

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Il processo di lavorazione

Se, in questa sede, affermiamo che il Prosecco di Conegliano è un vino unico e diverso da tutti gli altri, non lo facciamo di certo per ossequiare un modo di dire, ma soltanto perché è la pura verità. Per comprenderlo appieno, basta dare un’occhiata alla storia che ha portato alla luce questo vino. Il Prosecco nasce da una tradizione antichissima, che tuttavia si è arricchita, nel corso dei secoli, grazie alla diffusione del sapere e di nuove tecniche di produzione e coltivazione. Un nome fondamentale nella storia del Prosecco è quello di Antonio Carpenè, enologo che è riuscito, in collaborazione con la Scuola Enologica d’Italia, a mettere a punto un metodo di spumantizzazione su misura per le uve Prosecco, tale da rispettare le caratteristiche di queste ultime e consentirgli di dare il massimo in termini di gusto e di fragranza. Da 100 chilogrammi di uva si ottengono al massimo 70 litri di vino: è questo il compendio della prima fase di lavorazione: la pressatura. Avviene con macchine sofisticate che trattano gli acini con estrema delicatezza. In seguito, il mosto viene lasciato a decantare in vasche d’acciaio per 10-12, prima dell’inizio della vinificazione, che avviene ad una temperatura media compresa tra i 10 e i 12 gradi centigradi. Dopo questa fase, ha inizio la spumantizzazione vera e propria: i vini a questo punto sono più limpidi e pronti per essere uniti in proporzioni precise. E di lì a poco che avviene “il miracolo del Prosecco di Conegliano”, che diventa spumante per mezzo del metodo Martinotti-Charmat, e protagonista di una presa di spuma armonica e godibile, nelle autoclavi. Qui avviene la rifermentazione, processo che dura 30 giorni e che rappresenta lo step conclusivo prima dell’imbottigliamento. A poco più di un mese dal confezionamento, il Prosecco di Conegliano è pronto per l’immissione sul mercato.


Prosecco di Conegliano: Gli abbinamenti

La scheda analitica del Prosecco di Conegliano non può che concludersi con gli abbinamenti possibili, che sono molteplici e tutti da scoprire: questo vino va bene per gli aperitivi come per secondi piatti a base di pesce, e per i desserts. Ci troviamo di fronte a un vino a tutto pasto, capace di accompagnare senza difficoltà i piatti della tradizione culinaria povera, ma anche le elaborazioni della cucina moderna: è per questo che lo vediamo fare capolino sempre più di frequente nei ristoranti che realizzano una haute cuisine. Se state pensando ad un vino capace di esaltare i sapori dell’orto, beh, l’avete trovato, perché sopra una bella insalata al radicchio o agli spinaci, ma anche sopra un minestrone e un risotto alle verdure e ai funghi porcini, il Prosecco di Conegliano può dare il meglio di sé. Ma se vi trovate in Veneto, magari nel cuore della “Strada del Vino Prosecco”, un prodotto che giocoforza vi capiterà di assaggiare in abbinamento ad un buon calice di Prosecco, è sicuramente la soppressa, salume tipicamente regionale, realizzato soprattutto da piccoli salumifici.



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