Tappi spumante

Via il tappo, ed è festa!

C’è chi li colleziona, per passione o per divertimento, poi c’è chi, bevendo solamente in occasioni particolari, quando stappa una bottiglia di spumante, vi scrive sopra la data annotando l’avvenimento ricorrente, e conserva il tappo, in modo da tenere sempre un ricordo vivo di quel giorno o di quella serata. I tappi di sughero che vengono posti sulle bottiglie di spumante rappresentano un elemento di grande suggestione, non soltanto per chi acquista regolarmente una bottiglia di spumante o champagne. E’ grazie al tappo che questa può essere aperta in maniera divertente: quando ce la si trova davanti è impossibile non stapparla facendo rumore una bella bottiglia. Quando salta il tappo comincia la festa, e si consuma uno dei momenti più belli della serata. Insomma, se è vero che una bottiglia è pregiata per quello che contiene, è altrettanto vero che il tappo di sughero, un materiale scelto non certo a caso, riveste grande importanza nella conservazione delle caratteristiche organolettiche dello spumante, ma anche del vino e dello champagne.
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L'imbottigliamento

tappo I tappi di sughero che vengono posti sulle bottiglie di vetro sono contraddistinti da una forma a fungo, con la parte inferiore molto più grande rispetto al collo della bottiglia. In realtà, prima dell’imbottigliamento, il tappo non ha quella forma, ma è cilindrico, e per adattarsi perfettamente alla bottiglia richiede l’utilizzo di apposite attrezzature che riescono a comprimerlo e a farlo entrare regolarmente. Subito dopo aver messo a posto il tappo, la parte di esso che rimane all’esterno deve essere immediatamente gabbiettata, vale a dire compresa assialmente in modo da realizzare il “raso bocca sul collo della bottiglia” e il cosiddetto effetto “tappo corona”. Lungi dal rappresentare due movimenti ed azioni casuali, queste due compressioni sono assolutamente necessarie per consentire al tappo di portare a termine la sua funzione. La compressione radiale, quella che riguarda la parte inferiore del tappo, e quella assiale, rivolta alla parte superiore, permettono al tappo di contrastare la fuoriuscita di anidride carbonica dalla bottiglia. Con il tempo, tuttavia, questo effetto tende a svanire, e la parte inferiore del tappo torna pian piano alla sua posizione originaria.

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Caratteristiche del tappo

Contrariamente a quanto si possa pensare, i tappi di sughero che sigillano le bottiglie di spumante sono formati da due parti ben distinte, a onor del vero riconoscibili anche ad occhio nudo. La prima parte è costituita da un agglomerato di sughero di alta qualità, che copre la quasi totalità della zona raso bocca della bottiglia, ovvero quella che non entra in contatto con il vino. E’ la parte più autentica, di dimensioni comprese tra i 9 e i 12 mm. E’ detta corpo e va contrapposta alla seconda parte, nota come testa e situata immediatamente sotto. Quando si parla della “testa del tappo” si fa generalmente riferimento a due rondelle di sughero incollate una sopra l’altra, consistenti nella parte che entra nel collo della bottiglia per mezzo della compressione radiale e, di conseguenza, anche a contatto con il vino. Una volta legati e finiti, i tappi di sughero non sono ancora pronti definitivamente per l’imbottigliamento, perché a questo punto giunge una fase decisamente importante. Questi vanno trattati con la paraffina o con altre sostanze lubrificanti, volte ad agevolarne l’introduzione all’interno della bottiglia, a migliorare la tenuta e favorire una più lunga conservazione. Sì, perché tra i tanti difetti che possono avere un vino, uno spumante, uno champagne, può esserci la scelta del tappo. Il sughero autentico è un materiale che fa la differenza, ma non basta scegliere il materiale migliore, bisogna anche saperlo utilizzare e piazzarlo sulla bottiglia nel modo migliore, evitando filtrazioni, aria in eccesso, il contatto con ambienti sbagliati e così via. Può capitare che il nostro prodotto sappia eccessivamente di tappo, e questo non è affatto un bene, ci costringerà quasi sicuramente a buttar via tutto...


Tappi spumante: La targhetta metallica

Da non trascurare è quello che rappresenta l’ultimo passaggio in assoluto, e che sta particolarmente a cuore ai produttori: l’apposizione della targhetta in alluminio sul tappo, esatto, quella che riporta la marca dello champagne o dello spumante e che nella maggior parte dei casi ospita veri e propri stemmi nobiliari. Si tratta di placchette a cui generalmente chi produce vino è estremamente legato. Queste placchette sono divenute, con il passare del tempo e al pari dei tappi di sughero, degli oggetti di collezionismo. La nostra bottiglia sarà ufficialmente pronto quando avremo ingabbiato il tappo. Dopo aver messo la targhetta al suo posto, la parte superiore della bottiglia viene chiusa con una gabbietta metallica, quella che consente di tenere ulteriormente a bada l’anidride carbonica ed impedirgli di fare brutti scherzi…Insomma, basta togliere la gabbietta per notare che il tappo sale già di qualche millimetro, fare un po’ di pressione con le dita, o forza con le mani, per lo “stap!”, e la festa può cominciare.


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