Qualifiche

Le qualifiche

Ci sono tanti, tantissimi modi di parlare del vino, ma solamente uno è quello valido, e si tratta naturalmente di quello che è spinto e supportato dalla completa conoscenza dell’argomento. Tale conoscenza ci porta a comprendere fino in fondo quanto vasto sia l’argomento enologia, e quanto importante sia distinguere tra di loro le varie tipologie di vino e capire quante distinzioni sono possibili quando si affronta questo argomento. Ci sono diversi modi per distinguere il vino, ma uno dei più diffusi ed efficaci è sicuramente quello che tiene conto delle qualifiche da esso ottenute. Tale qualifica dipende dalla lunghezza dell’invecchiamento e dalla gradazione alcolometrica. Partiamo da quella che gode di maggior lustro agli occhi degli esperti: la qualifica “Riserva”. E’ quella che spetta ai vini contraddistinti da un invecchiamento superiore ai 2 anni e caratterizzati da una gradazione importante. Per i vini Docg di grande rilievo, la qualifica “Riserva” è relativa solamente ai prodotti che vengono invecchiati per un periodo particolarmente prolungato. Si va da un minimo di 3 a un massimo di 5 anni. Alcuni esempi possibili tirano in ballo specialità quali il Gattinara, il Taurasi e il Brunello di Montalcino.
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Superiore o Riserva

consorzio vino La qualifica “Superiore” coinvolge numerosi vini Doc e Docg, in particolare quelli caratterizzati da una gradazione alcolometrica naturale particolarmente elevata, e che devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento obbligatorio. Si tratta comunque di una qualifica che può essere vincolata a requisiti particolari del terreno, che possono avere a che fare sia con la sua esposizione, che con la composizione interna. In alcuni casi, infine, la troviamo anche circoscritta a zone di produzione particolarmente ristretta. Se, insomma, la qualifica “Riserva” è più legata alla qualità e alla vita del vino, la qualifica “Superiore” ha a che vedere maggiormente con la zona di produzione.

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Qualifiche: La qualifica classica

Chiudiamo questa rassegna con la denominazione più comune, ovvero la “Classico”. E’ relativa alla sottozona storica, quella più antica, che ha dato le origini alla denominazione di origine. Si tratta di una qualifica relativa a tantissimi vini docg. Dal Garda al Bardolino, passando per il Chianti Classico, senza dubbio l’esempio più classico di questa denominazione. La precisa delimitazione della zona di coltivazione e produzione del Chianti Classico è sancita da un decreto ministeriale del 1982, che è utile a distinguere la zona del Chianti da quella del Chianti Classico.



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